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 DAVVERO NECESSARIO?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un paio di mesi fa io e dei miei amici siamo andati a Londra. Tra le tante attrazioni abbiamo visitato anche la National Gallery. Stavamo osservando uno dei quadri più famosi del museo, I girasoli di Van Gogh, quando, improvvisamente, due ragazze si sono avvicinate al capolavoro, buttandoci della zuppa di pomodoro. Si sono girate verso di noi e abbiamo notato la loro maglietta con la scritta Just Stop Oil. Questa compagnia è stata ideata con lo scopo di inviare un messaggio al governo inglese, affinché elimini l’utilizzo dei combustibili fossili, una delle tante cause riguardanti il cambiamento climatico. In effetti è una cosa un po’ insolita, ripensandoci ora è tutto l’opposto: sono i cittadini che spronano il governo, quando la realtà dovrebbe essere il contrario. Poi le ragazze si sono incollate una mano alla parete, dove è posizionato il quadro, e hanno fatto un discorso. Inizialmente pensavamo fosse la cosa giusta da fare, in modo da attirare l'attenzione di più persone possibili su una problematica che riguarda tutti ma questo a pochi importa seriamente. Gli spettatori intorno a noi hanno iniziato a scattare foto e video che poi hanno postato sui social ottenendo in seguito tantissimi “mi piace” e visualizzazioni. Non era mai successo un atto vandalico di questo genere. Successivamente sono arrivate le guardie e ci hanno imposto di andare via subito. Intanto le due attiviste erano state prese. Questo vuol dire che la situazione è davvero grave. In effetti hanno imbrattato una testimonianza storica e artistica importantissima! Comprendiamo le loro buone intenzioni sul miglioramento del cambiamento climatico, ma non è questo il modo. Nei giorni seguenti ho sentito parlare di situazioni simili. Gli attivisti bloccano le strade e protestano con degli striscioni, facendo perdere tempo ad ambulanze, polizia e persone che devono andare a lavoro. Un gesto molto irrispettoso nei confronti dei civili che in  quel momento avevano il diritto di passare. Molti di loro si sono irritati e, inizialmente, hanno aggredito gli attivisti. Poi hanno chiamato le forze dell’ordine che sono riuscite ad intervenire. Ho letto anche che hanno gettato della vernice “lavabile” sul Senato, una parte molto importante del Parlamento Italiano. È come se avessero dato uno schiaffo all’Italia, e a tutti noi che siamo rappresentati da questo Stato. Pensandoci, è anche una enorme contraddizione: loro stanno protestando per il cambiamento climatico ma, con questo gesto infantile, dimostrano una grande immaturità, molta incoerenza e poca consapevolezza. In questo modo hanno causato solo tensioni e inutili danni, sono andati in cattiva luce ed etichettati come vandali, cosa che realmente sono. Quelle due ragazze hanno avuto un atteggiamento di sfida e provocazione nei confronti di tutto il mondo. Ci vuole dedizione, e capacità di attuare un piano, senza tralasciare nessun dettaglio. Non avevano paura di niente o di nessuno, o almeno, questo hanno dimostrato. Gettare della zuppa di pomodoro sull'opera d'arte di Van Gogh può salvare questo pianeta, ormai messo agli sgoccioli per le azioni dell'uomo? 

Secondo noi, è meglio mettere in atto una protesta pacifica, come sta facendo Greta Thunberg, invece di una protesta distruttiva senza alcun senso. Dobbiamo imparare a riflettere sugli errori degli altri. Tutto questo è per colpa dell'ignoranza e dell'indifferenza di molti adulti ma anche dei giovani, visto che stiamo andando nella loro stessa direzione, anche peggio. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha affermato: "O agiamo in modo globale, oppure quello che stiamo facendo è un suicidio globale". Sempre le Nazioni Unite hanno stabilito una serie di 17 obiettivi  per lo sviluppo sostenibile: l’Agenda 2030. Moltissimi studiosi dicono che è quasi impossibile arrivare al 2030 con risolti tutti questi problemi, quindi posticiperanno l'anno sperando in un miglioramento della situazione. 

Il futuro è tutto nelle nostre mani, dobbiamo partire dai piccoli gesti che grandi e piccoli possono compiere. Non c’è età per pensare alle prossime generazioni e alle nostre condizioni di vita. 

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Eliza Indries,

Silvia Makishti, 

Sofia Chizzoni

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