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IL CIELO IN UNA STANZA

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“Ed arriva la paura. Sorda, grigia, sinuosa ed insinuante, orribile e costante come solo la paura sa esserlo. Paura di tutto:  dell’ignoto, della morte, smarrimento totale …. la sensazione di essere persi in un oceano in tempesta. Persi. Senza più certezze, sicurezze, punti fermi dove appoggiarsi per riprendere fiato e ritrovare un po’ di lucidità. Inesorabilmente soli con se stessi.

E allora continui a farti domande, a chiederti “perché”, “come mai”, “quando”, “dove”. E poi, piano piano, ti rendi conto che stai sprecando energie inutilmente e smetti di porti quesiti senza risposta ”. Queste sono le parole di chi ogni mattina, aprendo gli occhi, vede la stessa invisa realtà scandita dai passi di medici, ma che rincorre assiduamente la speranza di poter trovare la motivazione per andare avanti. Per questo nascono i Maggie’s Cancer Caring Center, centri concepiti per fornire spazi accoglienti lontano da casa: sono una rete di strutture gestita da un’organizzazione di beneficenza (una Charity) in Gran Bretagna, che hanno lo scopo di aiutare le persone che sono state colpite dal cancro. Degli ambienti di cura in grado di fornire supporto, informazioni e consigli pratici. Il day hospital (DH), invece, è una forma di assistenza, garantita dal Servizio sanitario nazionale, che permette al paziente di usufruire di cure ospedaliere nell'arco di uno o più ricoveri programmati (tutti di durata inferiore a un giorno e senza pernottamento) per lo svolgimento di accertamenti diagnostici, visite specialistiche e terapie. La permanenza in ospedale è limitata al tempo strettamente necessario e, completate le cure, il paziente potrà tornare a casa, avendo la possibilità di continuare, per quanto possibile, le attività quotidiane. Questo genere di reparti non è mai “esistito” in Italia fino al 23 ottobre 1985, con la legge 595 come conseguenza delle misure di riorganizzazione e di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri: si stabiliva cioè di destinare all'assistenza a ciclo diurno gli spazi e i letti in eccedenza. E ancora, con il decreto ministeriale del 19 marzo 1988, il day hospital è definito un "modello organizzativo e operativo attuato nell'ambito di strutture autorizzate all'esercizio di attività di ricovero e cura". Sono infatti una forma di sostegno che permette al paziente di usufruire delle cure mediche, evitando così il ricovero esteso oltre la giornata. Il Day hospital concede a chi ha bisogno di cure mediche ospedaliere di recarsi nel centro prestabilito e sottoporsi alle terapie del caso.Ed è grazie a questa grande forma di supporto morale e medico che i pazienti si sentono accolti e ben voluti, nonostante l'etichetta di “persone malate”. 13 Dicembre 2022. Ospedale di Oglio Po: dopo la lotta iniziata con una colletta aperta nel 2019 dal Rotary Club di Casalmaggiore, si è giunti alla notizia che tutti aspettavano; dopo 10 mesi di attesa il nastro del day hospital è stato tagliato alle ore 10.00 in presenza di molte figure istituzionali tra cui il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Questa è una data non casuale, infatti il 13 dicembre di trent’anni fa, veniva tagliato il nastro dell’ospedale stesso.

Il progetto di cui fa parte questa iniziativa è:”Il cielo in una stanza", infatti, disegnato sul soffitto della struttura vi è disegnato un cielo che ha lo scopo di tranquillizzare i pazienti. A congratularsi, ma anche a marcare l’importanza di questa struttura, è stato il presidente Fontana, che ha ricordato quanto la creazione di questo reparto sia un grande segno di solidarietà. Guardando al futuro non possiamo che augurarci che questa forte onda di solidarietà si propaghi in modo da dare una possibilità a tutti di trovare risposte ai propri bisogni.

 Caterina Canevari

 Alessandro Micheloni

Ginevra Ravagna

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