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IL PALLONE DI VETRO

Una partita in cui a tratti non si respira, fa partire a palla il cuore dello spettatore, che viene attratto e sedotto, come una calamita, da quelle giocate che si trasformano in parole; parole, queste, forti, decise, forse in alone di futilità, ma piene di fatti. Un match che sembrava chiuso dopo il gol di Messi, e l'entrata di Di Maria, che in seguito esce, per un scorso infortunio, ma che lascia il segno, perché fare gol in una partita simile, significa fare la storia. Quando le speranze sembravano perse per i tifosi francesi, il capocannoniere del decennio, forse troppo bramoso di vittoria, fa doppietta nel giro di 3 minuti; l'esultanza riaccende una fiamma nei giocatori francesi, ma demoralizza i giocatori argentini, che iniziano a fare errori su errori. E cosi il loro capitano. l’altro numero 10, entra di tacco e fa gol. La partita sembra persa, ma lui, sempre lui, Kylian Mbappe, la riapre con un gol da rigore. Si va ai rigori. Il grande portiere argentino Martinez, riesce a parare un rigore di Coman, poi in seguito, forse preso dal panico, la fa uscire Kolo Muani. Rigore finale di Gonzalo Montiel,che mette a segno, trovando il suo momento, il suo istante, in una carriera priva di magie. Il volto di Messi, dopo il tiro, è il volto di un campione, che dopo una vita, finalmente bacia la coppa del mondiale. La coppa è meritatissima per un eroe come Messi, che forse adesso può essere definito il più forte, il primo,  dopo Maradona, a guidare l'Argentina alla vittoria. Il volto di Mbappe è un volto rabbuiato, che desiderava la coppa del mondo per 2 volte di seguito. Uno che valeva 10, ma non valeva 11, è così che lo definirei: Kylian Mbappe. Il giocatore francese che sfiora la coppa per poi farsela scivolare: "gli è scivolata", e questa espressione mostra a il rammarico, la tristezza, di questa leggenda che con impegno, talento, fame, aveva mosso da solo la partita. Una vita a rincorrere un pallone, è questa la vita di un calciatore dal nostro punto di vista, ma per lui, Mbappe, è una vita a rincorrere un sogno, che oltre ad essere un sogno, è uno stile di vita. Gioco a calcio per vivere, vivo per giocare a calcio. Se in quel momento Mbappe avesse corso più velocemente, nei supplementari, sarebbe potuto arrivare a quel pallone, che se fosse stato tra quei piedi magici, invece di quelli di Kolo Muani, sarebbe andato in porta. Il pallone è vetro tra i suoi piedi, lo modella come gli pare e piace. Però gli sport sono così: se c'è un vittorioso c'è un vinto, e forse Mbappe, si meritava la vittoria, ma uno solo non è bastato a battere 11. Messi, sconfiggendo Mbappe, gli passa il testimone, da numero 10, da capitano, da giocatore, da persona, ad unirli è un pallone, una passione.
Partita indescrivibile a parole, perché le parole non raggiungono mai le emozioni.

Sohaib Nasr Allah

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