OPERAZIONE RICORDO
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Il 6 novembre 2022 ci siamo riuniti in piazza per commemorare una festività importante ovvero la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. Questo giorno ci porta a riflettere sull'importanza della pace, su quanto sia importante il lavoro di chi ogni giorno opera per proteggerci e per ricordare una parte di storia di rilevante importanza: la vittoria italiana nella prima guerra mondiale. Non a caso siamo davanti al monumento dedicato ai caduti di ogni guerra. Noi giovani dobbiamo essere il seme di un futuro di pace e per fare nostro questo concetto dobbiamo mantenere un atteggiamento propositivo nei confronti del prossimo, ad esempio evitando i litigi, accettare le opinioni diverse dalle nostre e la condivisione. Persone da cui potremmo trarre insegnamento sono figure importanti della storia mondiale come Martin Luther King, madre Teresa di Calcutta, Ghandi ma anche persone meno conosciute a livello globale come il bozzolese padre Vittorio Bongiovanni che ha scelto di aiutare gli ultimi. Tutti questi personaggi sono un perfetto esempio da seguire ed imitare per il raggiungimento di un futuro di pace. Come già detto noi rappresentiamo il futuro la cui strada non è semplice ma il nostro dovere è perseverare positivamente partendo dalla nostra comunità che ad esempio si è mobilitata per aiutare alcune famiglie ucraine in fuga da un territorio martoriato dal conflitto, accogliendole con generosità. Le scelte che prenderemo dovranno tenere conto dell’ambiente sempre più afflitto da noi esseri umani. Il modo in cui le intraprenderemo dovrà avere come base l'unità e il confronto. Sperando di non dover più imbracciare armi possiamo onorare le forze armate e l'unità del nostro paese riunendoci, coinvolgendo le nuove generazioni con eventi e parlandone nelle scuole. Testimoni non ne esistono più quindi, per evitare di far cadere nel dimenticatoio gli eventi accaduti, dobbiamo diventare noi la voce del passato ricordando in modo importante ciò che è accaduto. Il rischio di dimenticare e che accada di nuovo è alto, come è già successo, infatti l'uomo se vuole può essere portatore di pace ma anche artefice di inutili conflitti. Un doveroso ringraziamento va a coloro che lavorano nelle forze armate, che si impegnano ogni giorno per la difesa di tutti senza pregiudizi, perché senza di loro il nostro Stato, oltre a non avere una difesa, non avrebbe giustizia. Noi futuri cittadini molto spesso mettiamo da parte regole fondamentali per vivere in comunità creando occasioni di “guerra" come atti di bullismo o vandalismo non pensando al passato ma ad un presente egoistico. Invece durante la Grande Guerra, per esempio, per la prima volta le donne, sofferenti per figli e mariti al fronte, dimostrarono di saper andare oltre l'etichetta di genitore secondario che aveva il ruolo di badare ai figli e alla casa: andando a lavorare in fabbrica diventarono il nucleo sociale ed economico del paese. Attraverso la poesia “Fratelli” di G.Ungaretti si può capire l'incertezza sulla vita e di quanto la guerra sia distruttiva fisicamente e mentalmente. Al giorno d'oggi essere “fratelli" è difficile perché si tende a pensare a sé ma credo che Bozzolo sia una comunità accogliente e con un bel senso di fratellanza. La cosa importante che questa giornata ci vuole far capire è che non ci potrà sempre essere un mondo perfetto, anzi sarà difficile che ci sia ma siamo noi a poter fare la differenza non dando per scontato sicurezza e difesa perché in molti Stati manca e noi siamo rispettivamente fortunati. Ciò che noi vorremmo è la pace ma siamo certi che pensando e basta non si possa realizzare, c'è bisogno di agire come già stiamo facendo.
Alessandro Micheloni