top of page
Frutti di bosco

A LEZIONE... NEL BOSCO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il 20 Settembre 2022 è stata organizzata un’uscita didattica alla riserva naturale delle “Bine” a Calvatone. Vi hanno partecipato le tre classi prime della Scuola secondaria di primo grado di Bozzolo, per approfondire la conoscenza del territorio e per socializzare con i nuovi compagni. Per raggiungere la riserva abbiamo utilizzato lo scuolabus.

Quando siamo arrivati nel parcheggio Francesco Cecere, il custode delle Bine, ci ha consegnato la mappa della riserva e l’abbiamo orientata rispetto al punto di partenza individuando i punti cardinali: posizionandoci dove sorge il sole abbiamo in un primo momento capito dove si trovava l’Est poi, in un secondo momento, abbiamo capito dov’era il Nord.

Appena entrati alle Bine, la nostra guida ci ha consegnato un doppio decametro, uno strumento costituito da una stretta striscia di tessuto della lunghezza di 20 metri, per misurare il tratto compreso tra l’ingresso e un ponticello che segna il confine tra Mantova e Cremona. La riserva infatti si trova tra due comuni e due province: Calvatone (in provincia di Cremona) e Acquanegra sul Chiese (in provincia di Mantova). È inoltre una delle prime oasi del WWF e riserva naturale regionale del Parco Oglio Sud. Arrivati al ponticello abbiamo disegnato una scala di riduzione e creato una legenda per individuare i punti di riferimento. Qui Francesco ci ha raccontato che in passato avevano scavato una deviazione per il fiume Oglio perché il tratto paludoso e contorto precedente portava malattie. Successivamente, orientandoci col sole, siamo andati verso Nord alla ricerca di tre alberi: un noce, una quercia e un carpino. Abbiamo conosciuto meglio questa zona umida protetta, dove è possibile vedere anche ampie fasce riforestate. Francesco ci ha poi consegnato delle bussole per proseguire verso Ovest alla ricerca di un passaggio segreto, ovvero una ripida salita che conduceva verso il fiume e subito dopo una discesa. Abbiamo proseguito verso uno stagno artificiale asciutto che, quando è pieno d’acqua, diventa l’habitat naturale della Rana di Lataste, simbolo delle Bine e tipica del luogo. Si tratta di un rarissimo anfibio che ormai, solo in un luogo protetto come questo, può sopravvivere e riprodursi.

Una volta rientrati nel bosco, sempre con l’aiuto della cartina, ci siamo diretti alla cascina. Dopo pranzo è stata proposta una “caccia al tesoro” dove noi alunni siamo stati suddivisi in squadre a tre per risolvere una decina di quesiti e ci siamo divertiti molto a cercare il luogo segnato dalla x. Finita la caccia al tesoro, la mia classe è stata suddivisa in cinque gruppi per cercare delle forme viventi, come insetti o piccoli animaletti, dentro dei contenitori contenenti della terra. Una volta trovati alcuni insetti, li abbiamo osservati al microscopio e ricercato il loro nome su un libro.

Nei giorni successivi, in classe, abbiamo fatto delle riflessioni su quanto appreso durante la visita. Grazie a questa esperienza abbiamo capito che la natura è un grande e complesso ecosistema che va protetto e tutelato; insieme ad essa anche gli animali vanno rispettati, anche quelli più piccoli. La terra non è solo quella che calpestiamo ma è anche la casa di molti animali e si possono scoprire nuove specie di piante tipiche del luogo. Tutti dovremmo fermarci ad osservare la natura dal vivo anziché sui dispositivi. Inoltre non bisognerebbe tagliare gli alberi perché sono rifugio di molti animali che si stanno estinguendo, come ad esempio le api che sono insetti impollinatori. In mezzo alla natura ci si può orientare anche senza dispositivi elettronici, ma utilizzando solo la cartina, la bussola e la posizione del sole. Questa uscita didattica ci ha fatto anche capire che è bello conoscere amici nuovi, che si deve socializzare di più e stare insieme rispettandosi.

Andrea Renoldi

1200px-Acquanegra_sul_Chiese-Oasi_Le_Bine.jpg
bottom of page