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IL SACRIFICIO E LA BANDIERA 


 

Il 4 Novembre commemora la fine della Prima Guerra Mondiale con la vittoria dell’Italia, e celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Quest’anno è stato celebrato il 104° anniversario e a Bozzolo lo hanno riconosciuto in Piazza Europa davanti al monumento ai Caduti, simbolo del ricordo. Noi ragazzi di terza media abbiamo assistito all’evento e ognuno ha letto la propria riflessione. Con la nostra partecipazione abbiamo voluto esprimere la Pace, l’onore nei confronti di tutti i soldati che hanno sacrificato la loro vita per la Patria, e mostrare con orgoglio il nostro senso di appartenenza alla Nazione. Esso purtroppo è stato soffocato dal sentimento di indifferenza e di superficialità dei giovani d’oggi, manifestato per esempio attraverso atti di vandalismo. Al contrario, noi dobbiamo donare la Pace. Per esempio attraverso comportamenti civili e di rispetto nei confronti di noi stessi e dei beni pubblici, e piccoli gesti come atti di beneficenza e volontariato. Pensiamo all’Associazione San Vincenzo, alla raccolta di alimenti tramite la parrocchia, a padre Vittorio, missionario in Sierra Leone, alla Croce Rossa o all’associazione medica Emergency. Gli incontri a scuola con alcuni di questi personaggi, sono stati per noi una grandissima occasione per riflettere sul mondo che ci circonda e imparare a guardare oltre. Crediamo in una comunità bozzolese più accogliente e fraterna. Le scelte che faremo dovranno tenere conto dell’ambiente, sempre più afflitto da noi esseri umani. Il modo in cui le intraprenderemo dovrà avere come base l’unità e il confronto. 

I testimoni di molti eventi fondamentali della Storia non sono più in vita, quindi dobbiamo diventare noi la voce del passato, e trasmettere le nostre conoscenze anche alle generazioni future. Per farlo, è necessaria l’istruzione. Alto è il rischio di dimenticare e che accada tutto di nuovo. Infatti purtroppo ci sono sempre tante, troppe guerre. Studiamo la Storia non solo per cultura generale, ma per evitare di ripetere gli errori commessi in passato. Con il conflitto tra l'Ucraina e la Russia, e tra i Paesi più marginalizzati, stiamo però dimostrando di non aver imparato nulla. Il preambolo alla Costituzione dell’Unesco dichiara che “Poiché le guerre si creano nelle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che si devono costruire le difese della pace.” Il mezzo migliore per risolvere i problemi è quindi sempre e solo il dialogo, poiché la violenza è la prima negazione della libertà. Noi auspichiamo che i cittadini non debbano più imbracciare le armi. Ci sono le Forze Armate, che ogni giorno sono pronte a proteggere il nostro Paese e a garantire la sicurezza a tutti.

Questa giornata ci ha ricondotto anche ad alcuni articoli importantissimi della Costituzione italiana:

articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”;

articolo 17: “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senza armi”;

articolo 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.

I valori principali che diamo alla vita sono la libertà, la scuola, la famiglia, l’amicizia, l’amore, la felicità, la salute e la religione. Senza di essi non riusciremmo ad andare avanti, perché ormai fanno parte di noi. Alcuni soldati ce l’hanno fatta nonostante l’orrore, le angosce e la disperazione che provavano nelle trincee in guerra. Loro erano soli, a gridare dentro sé stessi, anche se attorno avevano moltissime persone. In contesti differenti, queste sensazioni le incontriamo anche noi nella nostra quotidianità. La vita è breve, il tempo corre. Dobbiamo imparare a prendercene cura perché siamo inconsapevoli di quando finirà. Da un giorno all’altro, i soldati sono stati costretti a prepararsi per abbandonare la propria casa, il lavoro e la famiglia. Erano quasi certi che non avrebbero più avuto la possibilità di tornare. Se avessero gettato le armi e le divise, non sarebbero più diventati “nemici”. Sarebbero stati tutti “fratelli”. Invece hanno perso la propria identità. Il principio della guerra è attaccare o difendersi per sopravvivere. Ma riflettendoci, dietro a tutto questo, ci sono delle vite. Tutti i soldati vivevano la stessa situazione. 

“Nessuno muore su questa Terra finché vive nel cuore di chi resta”. I Caduti hanno impresso una grande impronta con il loro sangue. Sono i nostri eroi.

La guerra spazza via tutto e non risparmia nessuno.

La guerra non ha occhi, non vede i bambini.

La guerra non ha pietà, non ascolta il dolore delle persone.

La guerra rende anonimi, sacrificabili.

I soldati erano fragili, come foglie. 

Eliza Indries

Silvia Makishti

Elisa Melegoni

Martina Matei

Alessia Braccioni

Luca Zangrossi

Rim Nour Eddine

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