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MURO DI SPECCHI O CITTÀ IDEALE?

The Line è il progetto per la nuova città del futuro dell’Arabia Saudita, che si dovrebbe estendere nel deserto del Tabuk e che taglierà in due il nord-ovest dell’Arabia Saudita.

Lunga 170 Km, alta 500 mt, larga solamente 200 m, distesa come un grande serpente lungo il deserto dell’Arabia Saudita, sarà controllata da un’intelligenza artificiale, con giardini e parchi verticali, rivestita da facciate interamente ricoperte di specchi, che riflettono l’ambiente circostante, alimentata unicamente da energia rinnovabile.

Sarà pronta entro il 2025. 

Le due facciate parallele di the Line sono costituite da due enormi grattacieli paralleli rivestite di specchi: all’interno, fra i due grattacieli si sviluppa uno spazio vuoto largo 200 metri che verrà riempito da giardini pensili verticali, percorsi pedonali, ponti tra una sponda e l’altra.

Non serviranno auto, ci si sposterà interamente a piedi perché la città è pensata con una modularità tale da garantire tutti i servizi necessari in uno spazio percorribile in cinque minuti. Questo garantirà zero emissioni di CO2. Se sarà necessario attraversare la città ci sarà un treno parzialmente sotterraneo che, ad altissima velocità, porterà dall’altra parte in 20 minuti.

Mohamed Bin Salman il principe successore d’Arabia pagherà 500 miliardi di dollari per la sua costruzione.

Ci potranno abitare ben 9 milioni di persone quasi come la popolazione dell’intera Lombardia.

Al suo interno ci sarà uno stadio alto 300m, un porto turistico per gli yacht e avrà 380 mila posti di lavoro.

Si promette che abbia sostenibilità 100% e preservi l’ambiente al 95%. Le fonti energetiche saranno una combinazione di energia solare, eolica e idrogeno, mentre l’acqua sarà prodotta attraverso una desalinizzazione avanzata. Per nutrire i residenti, il progetto prevede un’agricoltura verticale integrata negli edifici.

Le sue superfici esterne, completamente a specchio, senza nessuna interruzione, hanno l’obiettivo di rispecchiare il paesaggio circostante così da integrare completamente la città nel suo contesto.

La superficie della città occuperò 34 km2, sarà quindi 46 volte più piccola della superficie occupata dalla città di Londra che però ha una popolazione simile.

Su carta sembra un’ottima città ma…ne siamo davvero certi? chi ci potrà abitare? Chi lavorerà alla sua costruzione? Verranno rispettati i Diritti Umani?

Sfogliando i giornali infatti questa notizia ci è sembrata bellissima ma, allo stesso tempo, ci sono venuti tanti dubbi. Ci sembra una città molto chiusa su sé stessa e le persone vivrebbero in un ambiente completamente artificiale anche se ricco di verde. Inoltre, pare che ci siano già stati numerosi tentativi di sfrattare la tribù Howeitat residente nella zona, dove sono stati giustiziati numerosi membri: si parla di dura repressione verso chi non accetta di trasferirsi o chi contesta il progetto. Molti uomini che presteranno il loro lavoro, spesso abusivo, potrebbero morire durante la sua costruzione: gli operai potrebbero essere sfruttati e non essere adeguatamente pagati e non saranno certo loro ad entrare e vivere in questa città da sogno, come è successo durante la coppa del mondo in Qatar (operai sottopagati e morti durante la costruzione di stadi super tecnologici dove non sono mai potuti entrare). E quanta energia servirebbe per costruire una città del genere? E quanto vetro, ferro, cemento ed acciaio? Inoltre abbiamo letto che le vetrate a specchio in un’area con così tanto caldo e sole potrebbero bruciare tutta la natura circostante. Senza contare inoltre che questo enorme muro continuo in mezzo al deserto creerebbe grandi problemi per le migrazioni e per la biodiversità. 

Abbiamo riflettuto anche su un altro aspetto.

Abbiamo riflettuto sui muri che vengono costruiti oggi; principalmente sono muri per dividere, come quello tra gli Stati Uniti d’America e il Messico o quello per separare Israele e Palestina. The Line è un po’ come questo, una città muro, anche se fatto di specchi, che fa entrare solo i ricchi, chi si può permettere appartamenti da sogno, yacht mentre tutti gli altri ne sono esclusi e saranno costretti a stare fuori.

Tutte queste cose però sono solo ipotesi e potremo scoprire come andrà solo fra qualche anno quando The Line sarà finalmente pronta perché gli scavi per la costruzione di questa super città sono già cominciati.

Carlo Alberto Rossi

Sebastian Feraru

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