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CRONACA DI UNA GIORNATA PARTICOLARE

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Finalmente è arrivato martedì 11 dicembre. Io ed i miei amici , insieme alle maestre, siamo andati a Mantova in treno. Volevamo visitare la Mostra “ Marc Chagall come nella pittura così nella poesia” allestita nel Palazzo della Ragione. Durante il viaggio, dal finestrino del treno,  ho visto un fossato e, subito dopo, un boschetto grazioso. Una volta arrivati alla stazione di  Mantova, abbiamo percorso il sottopassaggio. C’erano delle signore che prenotavano  un viaggio in treno all’interno di alcune cabine. Abbiamo percorso a piedi  alcune vie di Mantova che ci hanno permesso di arrivare davanti al castello di San Giorgio. Lì abbiamo fatto merenda seduti sulla scalinata del castello. C’era un bel sole. Io ero vicino a Rachele. Abbiamo mangiato insieme un pacchetto di cracker. Alle 10:00 siamo entrati nel Palazzo della Ragione, in un  salone bellissimo e grandissimo. C’era molto caldo. Ci siamo tolti subito le giacche. Abbiamo conosciuto  Chiara, la nostra guida. Insieme a lei siamo entrati in un laboratorio. Abbiamo messo in scena uno spettacolo per raccontare la vita di  Marc Chagall con l’aiuto di sagome costruite da noi. Prima abbiamo colorato, a nostro piacere, dei disegni. Li abbiamo ritagliati e trasformati in sagome con l’aiuto di un bastoncino.

Ho scoperto che Marc  in realtà era il nome d’arte. Il suo vero nome era Moishe. Appena nato è stato salvato da un incendio nella sua casa a   Vitebsk. Lo hanno portato fuori con il suo letto insieme alla mamma. Siamo entrati nella mostra delle opere d’arte di Chagall. Nella prima sala abbiamo scoperto le illustrazioni della Bibbia in bianco e nero.  Chagall incideva il disegno su un foglio di rame con un punteruolo. Poi dipingeva il foglio con l’inchiostro, rimuoveva il liquido in eccesso con uno straccio. Con una pressa stampava il disegno sul foglio di carta. Quella tecnica mi ha colpito molto. Ci voleva pazienza, ma alla fine il disegno risultava dipinto sulla carta. In ogni quadro c’era un angelo diverso dagli altri. Chagall non poteva disegnare Dio come un umano. Lo rappresentava sottoforma di luce  e scriveva vicino in  ebraico il suo nome: VHWH.

In un’altra sala erano esposte le illustrazioni delle favole di La Fontaine realizzate sempre con la tecnica dell’incisione.  Mi è piaciuta l’idea di Chagall di inserire sempre il verde nelle sue opere  per due motivi: il primo perché il verde era il colore della natura e della creatività, il secondo perché era il suo colore preferito. Tutti i quadri di Chagall raccontavano qualcosa della sua vita, le persone che conosceva, il suo paese con tutti gli animali. Nell’ultima stanza abbiamo osservato i quadri che Chagall ha realizzato per ornare un teatro di Mosca. Nel quadro “ La ballerina” ho scoperto una nuova tecnica che usava Chagall.  Lui sceglieva dei pizzi, li dipingeva e poi li stampava nel quadro. A mezzogiorno ci siamo incamminati verso i giardini dei Gonzaga che sono nel Palazzo Ducale. Era l’ora del pranzo. Ho mangiato tre panini e poi ho giocato a nascondino tra i cespugli con i miei amici. Per fortuna c’era un bel sole. Infine siamo ritornati in stazione ed abbiamo aspettato che arrivasse il treno. Una volta saliti ho iniziato a scrivere per raccontare tutta la giornata trascorsa. Poi ho chiuso gli occhi e mi sono immaginata la mia vita se fossi stata Chagall. Così si è conclusa quella bellissima giornata.

 

                                                                              Caterina Canevari

                                                              Classe IIIA Scuola Primaria di Bozzolo

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