top of page

​

 

LE RICCHEZZE DELLA VOLPE

 

Comare volpe un giorno invitò a pranzo comare cicogna.         

Comare cicogna, tutta contenta, accettò e a mezzogiorno in punto si presentò a casa della volpe.

La volpe era molto ricca e indossava preziosi gioielli d’oro mentre comare cicogna, che portava semplici accessori, si ingelosì molto.

Il pranzo, che consisteva in zuppa di ceci, fu servito in piatti di porcellana finissima e la casa era piena di quadri di valore.

Comare volpe, essendo molto furba, disse:

- Vedo che sei molto meravigliata da queste ricchezze. Ti posso solo dire che non sarai mai ricca come me!

Comare cicogna, impermalita, le rispose:

- Allora è cosi che tratti i tuoi ospiti? Arrivederci!

 E se ne andò.

La cicogna corse al mercato e vide subito bellissimi abiti di seta e vasi di porcellana, tutto molto costoso.

Comare cicogna comprò tutto quello che la sorprendeva di più ma, dopo aver preso una camicia colorata e qualche servizio di piatti in porcellana, si ricordò che doveva pagare la bolletta della luce e che doveva comperare da mangiare.

Tutti i soldi erano stati però spesi per sciocchi e inutili oggetti.

Così, rimasta senza casa e senza cibo, capì che chi troppo vuole, nulla stringe!

 

RICCARDO, ANTONIO, CRISTEL, JASKIRAT

 

 

LA CORNACCHIA VITTORIOSA

 

Un giorno, in un bosco, una rondine continuava a vantarsi con tutti gli animali del suo bel piumaggio.

Una cornacchia si stancò e decise di andarle a parlare.

La cornacchia disse:

- Basta! Smettila di vantarti sempre!

- E allora? Cosa intendi fare? - disse la rondine.

- Aspetta e vedrai…- rispose la cornacchia.

Dopo una settimana la cornacchia tornò dalla rondine e le disse che aveva organizzato una sfilata di moda, che si sarebbe tenuta a B.B. (Bosco Ballerino); il giudice sarebbe stato l’uccello più bello e importante di tutto il bosco, Pavon Flear, vincitrice di molti concorsi di bellezza. Arrivati a B.B c’era una passerella bellissima addobbata con luci, petali di rosa e striscioni di foglie. Iniziò la sfilata: la rondine partì con delle mosse in volo, agitando le ali velocemente. A seguire entrò la cornacchia che iniziò a mostrare le ali in modo molto snob.

Dopo una lunga compilation di mosse Pavon Flear chiese ai due uccelli di mostrare la loro mossa migliore. La rondine iniziò a volare in alto: fece una super capriola all’indietro per poi tornare a terra. La cornacchia invece cercò di pensare a una nuova mossa e le venne in mente la vecchia arte della Capoeira, il ballo che faceva da piccola. La cornacchia iniziò ondeggiando le ali in avanti per poi fare una capriola in diagonale. Venne il momento del giudizio. Pavon Flear disse:

-E la vincitrice è...la cornacchia!

La cornacchia vittoriosa ricordò alla rondine che chi si loda si imbroda.

 

 

LUCREZIA, SAVERIO, ALESSANDRO

 

 

 

TOPOGIGIO GORGONZOLA E LA RANA NINFEA

 

Un giorno, Topogigio Gorgonzola, topo campagnolo, andò a bere in uno stagno e incontrò Ninfea, un’agile rana che stava prendendo il sole.

La rana, intimorita, si mise a saltare sulle ninfee e il topo la inseguì con le sue zampette piccole ma agili.

A un certo punto la rana esaurì le forze, si fermò e permise al topo di raggiungerla.

Il topo però, nel bel mezzo dell’inseguimento, si scontrò con un gatto randagio affamato.

Ninfea, avendo assistito alla scena, andò in fretta e furia a salvare Topogigio: saltò sul naso del gatto che, spaventato, scappò.

Da allora i due diventarono inseparabili e si salvarono da tutti gli inconvenienti, ognuno con le sue doti.

Un giorno, però iniziarono a litigare e andarono per la loro strada. La minaccia di un cane sbranò la rana.

  • Ti ricorderò per sempre -, disse il topo sulla tomba della rana. E mise un piccolo pezzo di formaggio per riconoscenza.

Il topo, essendo un po’ affamato, andò in città in cerca di cibo. A un certo punto vide una topolina e si distrasse. In quel momento sopraggiunse una macchina e….

  • PORCO TOPO!!!- disse il povero animaletto.

E venne investito.

MIA, DAMIANO, GABRIELE

 

 

 

 

 

​

 

BOB, LA PANTERA EGOISTA

 

Un giorno Luna, una volpe molto docile, stava andando a cacciare nella foresta, quando si trovò faccia a faccia con Bob, una pantera tutta nera.

Bob disse urlando alla volpe:

- Se non mi porti del cibo ogni giorno, ti mangerò!

La volpe, impaurita, accettò subito e ubbidì.

Ogni giorno Luna gli portava degli avanzi di cibo e Bob li nascondeva nella sua tana.

Passati alcuni mesi questo luogo si riempì così tanto di cibo che la pantera dovette andare via dalla sua tana perché puzzava come una discarica: il cibo era tutto marcio e la pantera non poteva mangiare più nulla!

Era stato egoista: non ne avevano guadagnato gli altri animali ma neppure lei.

 

La favola insegna che CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE!

 

                           ASMA, ELIA, MARYAM

                                         

 

 

QUANDO DA UNA SFIDA NASCE UN’AMICIZIA

 

 

Un giorno, in una foresta, un lupo incontrò un cane ben pasciuto.

Il lupo magro, affamato e in pessime condizioni decise di mangiare il cane.

Il povero animale, impaurito, propose una sfida e il lupo accettò.

La sfida consisteva in un combattimento: se avesse vinto il lupo avrebbe mangiato il cane, qualora vincesse il cane ognuno sarebbe andato per la sua strada.

Al momento della sfida i due si guardarono negli occhi e capirono che combattere era inutile.

Decisero quindi di fare pace e cercare il cibo assieme.

Passarono diversi giorni. Il lupo e il cane si conobbero meglio e diventarono amici inseparabili.

Questa favola insegna che l’amicizia è la cosa migliore.

 

CECILIA, ZAID, SIMONE

 

 

 

 

LA FORMICA ALLA FONTE

                    

 

Una formica assetata per il caldo andò a bere in una fonte.

Appena si espose per bere ci cascò dentro e la corrente la trascinò vicino al nido di una colomba. Siccome stava affogando, la colomba decise di andarla a salvare.

L’uccello afferrò con il becco la formica, facendo in modo di non ingoiarla, e la portò nel suo nido.

La formica si asciugò e la colomba chiese alla formica di rimanere a cena. La formica accettò.

Durante la cena la formica iniziò a tossire e la colomba le chiese:

  • Stai bene?

La formica rispose di no, sentiva la febbre e aveva il raffreddore. La colomba pensò che era stata troppo nell’acqua e disse:

  • Che ne dici di rimanere qui a riposarti durante la notte?

La formica accettò. La mattina seguente la formica si accorse di quanto era stata gentile la colomba e da quel giorno diventarono amiche inseparabili.

 

La favola insegna che l’unione fa la forza.

 

YASSINE, ASIA, VITTORIA

bottom of page