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Diritti annegati in fondo al mare

Cristina Cattaneo: "Dare un nome a chi non ce l'ha"         

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Cari lettori,

oggi affronteremo il tema dell’immigrazione, attraverso il particolare punto di vista di un medico legale.

Il medico legale in questione, Cristina Cattaneo, antropologa e, dal 2006, professore ordinario di Medicina Legale, presso l’Università degli studi di Milano, si occupa del recupero dei corpi dei migranti morti durante la traversata e abbandonati nel Mar Mediterraneo.

L’unicità del suo lavoro consiste nell’identificare o nominare i corpi non riconosciuti dallo Stato. A partire da una sua idea è stata costituita la Risc, ovvero “una scheda” pensata per permettere la raccolta dei dati più rilevanti di un cadavere: cicatrici, segni particolari, otturazioni; queste informazioni vengono poi trasmesse ad una banca dati nazionale, dove vengono messe in relazione ad elementi relativi alle denunce di scomparsa, trattandosi di corpi privi di identità.

“Il corpo di un migrante deve avere dignità”: questa frase di Cristina Cattaneo può sembrare addirittura banale. Eppure “l’immaginario comune buonista adolescenziale” il quale “adotta”, nella maggior parte dei casi, un’alta tolleranza nei confronti del prossimo, contrasta ancora con la ferma convinzione, di una certa parte di adulti i quali, esprimendosi in maniera rozza, articolano sempre le stesse parole: “Vengono qui a fare niente, ci rubano la dignità, che ritornino da dove sono venuti”. Le colpe non dovrebbero essere date ai migranti, ma alla gente che non muove un dito per cercare di integrarli al meglio.

Ritornando alla conferenza stampa della Professoressa Cattaneo, ci soffermiamo sulla voglia di volere modificare una politica legislativa non del tutto completa. Infatti, nel 2007, grazie alle tante insistenze della dottoressa, durante un’interrogazione parlamentare è nata una legge che ha permesso l’entrata di un nuovo commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, di cui il Labanof, (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense, in cui lavora Cristina Cattaneo) è consigliere tecnico, sostenuto dallo strumento del lavoro fondamentale di raccolta dei dati, la Risc appunto.

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PUNTO DI VISTA RIGUARDO ALLA SCELTA DELLA PROFESSORESSA CATTANEO

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AYA EL AFIA: A mio parere il lavoro esercitato dalla dottoressa Cattaneo, medico legale, antropologo e dal 2006 professore ordinario di medicina legale presso l'università degli studi di Milano, ovvero quello di raccogliere dati rilevanti sulla morte dei migranti senza un'identità, è molto importante.

Essere costretti per vari motivi ad abbandonare tutto ciò che si ha – un nome, una famiglia, delle radici - alla ricerca di una speranza, di una possibilità, per poi morire un viaggio senza ritorno è davvero una cosa orribile ed agghiacciante. Il compito che la dottoressa Cattaneo si è imposta è una forma di elevata pietà, perché non considera quei corpi senza vita solo degli involucri ma delle persone, ed è come se ridonasse loro una vita, un'anima. 
Ogni uomo ha il diritto di non essere dimenticato e di avere una storia completa con una conclusione certa, perché tutti devono sapere quando, come e perché è morto. La dottoressa riportando alla luce l'identità sconosciuta di queste persone fa sì che la gente sappia la loro storia. Questo può aiutare a far riflettere tutti noi, obbligandoci a rispecchiarci nel passato di questi migranti. 

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ELEONORA PERARO: Dare un’identità, una seconda vita, e oserei anche dire anche una voce, a coloro che ne sono stati privati, è un’idea veramente straordinaria, un gesto di pura pietà e riconoscenza. Questi esseri umani sono stati derubati della loro dignità, quindi è doveroso restituirgliela.

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VIOLA GATTI. Secondo me il lavoro che fa Cristina Cattaneo è un modo per ricordare tutte le vittime a cui è stata tolta l’identità. L’emergenza umanitaria di migranti che attraversano il Mediterraneo ha restituito alle spiagge europee decine di migliaia di cadaveri, oltre la metà dei quali non sono mai stati identificati.

 

ASIA QUINTIERI. Credo che il lavoro di questo medico legale sia, oltre che attuale e originale, quanto mai importante nel nostro presente, data l’enorme perdita di vite umane innocenti, con voglia di vivere e di avere una vita dignitosa.

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Aya el Afia

Viola Gatti

Eleonora Peraro

Asia Quintieri

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