INCIAMPARE NELLA MEMORIA
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A volte per ricordarsi il passato serve fermarsi e ripensare alle “cose” orribili accadute agli ebrei. Pensando alle vittime del nazismo, Gunter Demning nel 1995 inventò delle lastre in ottone chiamate pietre d’inciampo. Esse si trovano in molti paesi dell'Unione Europea. Nella capitale italiana, in particolare nel ghetto di Roma, davanti alle case di alcuni ebrei deportati nei campi di concentramento e sterminio si trovano queste lastre con su scritto i loro nomi.
Purtroppo secondo le notizie il 10 dicembre 2018 queste pietre sono state rubate in modo molto accurato da un ladro professionista. I motivi che possono aver spinto il ladro a rubare queste pietre possono essere di matrice politica o per una collezione personale.
Prendendo ad esempio la provincia di Mantova non si può non pensare a Luisa Levi, una bambina ebrea morta a 15 anni nel febbraio del 1945 a Bergen Belsen dopo la marcia della morte da Auschwitz, dove persero la vita anche la sorella e la madre. Il padre, commerciante di tessuti in città, era già stato ucciso ad Auschwitz.
Luisa Levi è una delle molte vittime del nazismo che non hanno ancora una sua pietra d’inciampo.
Per noi queste lastre sono importanti per ricordare i morti deceduti nei campi di concentramento o nei campi di stermino. Purtroppo il ladro che ha rubato questi mattoncini d’ottone ha privato le persone di questo “monumento” alla memoria.
Il fatto che certe persone abbiano cercato di cancellare la memoria che a volte anche noi trascuriamo è stato un gesto per noi veramente scandaloso ed ingiusto nei confronti della comunità ebraica, ma anche per tutti noi, perché eliminando il ricordo materiale, la nostra memoria potrà spegnersi e allora la storia potrà ripetersi e diventare ancora più pericolosa e distruttiva di come lo è stata in passato. Inoltre ripensando al gesto compiuto qualche mese fa, possiamo capire che nel mondo ci sono persone che provano ancora odio “razziale” contro uomini che per loro sono diversi ed inferiori e per questo cercano di eliminare la memoria, la cosa per noi più oltraggiosa che si possa fare.
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Finardi Lucrezia 1B
Durantini Chiara 1B
Josan Ana Daria 3 A