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LA SPOSA BAMBINA

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La classe terza B della scuola secondaria di primo grado di Rivarolo Mantovano, insieme alla professoressa Maristella Faggiani ha guardato un film intitolato “La sposa bambina”. Il titolo è già di per sé significativo. Una bambina che diventa sposa, ed è costretta a sposare un uomo molto più vecchio di lei. La piccola protagonista nasce in una povera famiglia contadina. Già alla nascita, il padre decide di cambiarle nome: da Nojoom, che vuol dire “stelle”, decide di chiamarla Nojoud, cioè “nascosta”. E già questo ci dice molto su come viene considerata la donna in quel paese! Nella prima parte del film si vede la difficile vita di Nojoom nei campi, finché la sua grande famiglia (il padre ha due mogli e numerosi figli) è costretta a trasferirsi nella capitale, per motivi economici. Il lavoro, però, non si trova e le spese sono elevate: il padre dà così in sposa Nojoom a un uomo adulto, in cambio di una dote sostanziosa. La bambina è dunque condotta nel villaggio del marito, segregata in casa e ridotta a schiava. Almeno finché non riuscirà a scappare, recarsi in tribunale e chiedere il divorzio a un giudice. Il padre ed il marito sono chiamati a testimoniare e alla fine la bambina vedrà riconosciuto il suo diritto alla vita e alla libertà. Questa pratica del matrimonio “immaturo” tra una bambina e un uomo adulto con vent’anni o più di differenza, è molto diffusa nello Yemen.

Il film è basato su una storia vera raccontata nel libro “I am Nujood, age 10 and divorced” di Nujoud Ali e della giornalista Delphine Minoui” pubblicato nel 2009. La regista stessa, Khadija Al Salami, yemenita, ha vissuto la stessa esperienza e solo grazie al suo coraggio è riuscita a fuggire da un marito aguzzino all’età di 11 anni. Il film è quindi senz’altro una condanna contro la pratica delle spose bambine e una denuncia di violazione dei diritti umani ma allo stesso tempo è un invito alla speranza e al rinnovamento dello Yemen.

“La sposa bambina” è sicuramente un film molto interessante e sconvolgente, che ci ha messo di fronte ad una realtà che non immaginavamo potesse esistere. Questo ci ha fatto pensare alla fortuna che abbiamo avuto a nascere in questa parte del Mondo in cui per lo più, i problemi che affrontiamo alla nostra età e all’età di Nojoom sono legati alla scuola, ai vestiti, ai cellulari, agli amici, alle prime simpatie fra coetanei.

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Asia, Claudia IIIB Rivarolo                                                                                           

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