Il Ritorno dello Stalker della Bibbia
Era una fredda notte di dicembre, ero in stazione a Venezia. Stavo tornando da Milano, e mia cugina Giorgia doveva venirmi a prendere. Sta, però, di fatto che la simpaticona voleva farmi uno scherzo. Era in realtà davanti alla stazione, continuavo a chiamarla, e lei diceva di essere lì, infatti lo era ma io non sapevo dove fosse. E poi la serata per fare questi scherzi era di quelle giuste: nebbia, freddo e soprattutto STRADE DESERTE. D’un tratto svoltai l’angolo, per vedere se la spiritosa fosse sul retro della stazione, ma qualcuno mi spinse. Andai a finire tra un condizionatore e il muro della stazione. Giorgia, che nel frattempo si stava preoccupando, scese dalla macchina e venne a cercarmi. Aveva, come me, la sua telecamera. Avevamo entrambi un canale YouTube, anche abbastanza conosciuto.
Mi chiese dove fossi finito, e le dissi che qualcuno mi aveva spinto. Riuscii ad uscire da quel buco, e le dissi di fare ritorno alla macchina. Appena svoltato l’angolo vidi la macchina di Giorgia, ma era come circondata da due figuri. Erano entrambi vestiti di nero e con una specie di “maschera” addosso. Alla vista di quei due mi spaventai e gridai “Chi siete?!”. Le due figure avanzarono con passo sempre più veloce, noi due scappammo dentro alla stazione, e salimmo su un treno di cui non avevo la minima idea dove portasse. Stavamo riprendendoci, stavamo anche filmando per il canale YouTube. Eravamo seduti, uno che guardava l’altro, discutendo su quelle figure, se fossero criminali, killer o altro.
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È lui! – sussurrai. – Lui chi?! – le dissi, allarmatissimo che quelle persone facevano parte della setta di altri 4 stalker. Prima le chiamate sconosciute, poi l’hotel, il 9 aprile la sua vendetta e infine questo. – zitta... o mio Dio… quanto è inquietante?! – ci furono 5 secondi di silenzio… si sentiva solo il fruscio del “mantello” dello stalker. – al mio 3 scendiamo dal treno…1…2…3! – schiacciammo il pulsante per fermare il treno, più volte. Scappammo giù dal treno, tentammo di uscire dall’edificio ma uno degli stalker ci precedette. Aprii la porta d’ingresso e me lo trovai davanti. – è inutile che scappi Gianmarco, tanto sei nostro ormai. – lo spinsi via, facendolo cadere. Nel frattempo, Giulia, mia sorella era arrivata a prenderci dato che era l’una di notte e (giustamente) si stava preoccupando. Salimmo di corsa nella sua macchina. – ACCELERA!!! CI STA INSEGUEUNDO, LO STALKER! – giuro, stavo per svenire dalla paura. -ancora quel bastardo?!- disse Giulia. -andiamo a casa, accompagnami a casa. – Giulia disse: - sicuro? Secondo me lo stalker è proprio lì, davanti a casa tua… aspetta… aspet… O MIO DIO! STA VENENDO QUI!- Giulia tirò dritto, sgommando in una curva. Nel frattempo, mi chiamò “Numero Sconosciuto”. Risposi questo è quello che sentii:
Chi è?!
Salve, è interessata ad un abbonamento a TIM?
No, grazie.
È inutile che ti preoccupi tanto Gianmarco, ormai ho acquisito la tua posizione!
La chiamata si interruppe, io dissi:- svengo…-.
Dopo un po’ mi svegliai all’interno di un furgone. Cosa voleva ancora da me?
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Giulia e Giorgia stavano discutendo: è colpa tua!! No, sei tu che volevi fare lo scherzo a Gianmarco! Se non l’avessi fatto avremmo potuto scappare! – ordinai il silenzio. – ok siamo rinchiusi in un furgone, con quattro teste – capovolsi le quattro teste e vidi che sopra c’erano scritte delle “G”. – ragioniamo: quattro “G” uguale a…a…- il silenzio venne interrotto dalla voce di Giulia:- Giorgia, Gianmarco, Giulia! Ma l’altra “G” per cosa sta? – Giorgia disse:- può darsi che sia Gloria?!- Giulia:- Cribbio, Gian, te l’ho detto di non portarla nei tuo video. – cosa volevano dire quelle 4 teste? Che prima o poi gli Stalker ci avrebbero uccisi? Giorgia, nel frattempo pianificò di distruggermi il telefono: un iPhone X da 1100€, in modo da non ricevere chiamate strane. Però il suo piano andò storto.
Ricevetti una videochiamata, sempre da “Numero Sconosciuto”. C’era la brutta faccia dello stalker, anche se coperta da un passamontagna bianco. Mi disse che non potevo scappare. Mi disse che eravamo nelle loro grinfie. – Gian, ma perché vivere con quest’ansia, ogni volta! – iniziammo a parlare sottovoce. Stavamo pensando ad un piano per scappare e riuscimmo, più o meno, a concretizzarlo: Giulia e Giorgia costruiscono un manichino mentre io dico: - ehi! Se mi sentite, ascoltate: noi facciamo i bravi, staremo al vostro gioco. Ci mettiamo tutti in un angolo, così non abbiamo il tempo di scappare. Ecco fatto, ora aprite però. – sentii un rumore metallico. Giulia e Giorgia avevano in mano una scopa, pronta da dare in testa a quei pezzenti. La portella del furgone si aprì. Giorgia e Giulia entrarono in azione: rompono la scopa sulla testa di uno degli stalker. Quasi mezz’ora prima, però, avevo mandato la posizione geografica di noi quattro a Gloria. Come si conclude la storia? Beh, semplice: siamo riusciti a scappare.
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Quale sarà il suo prossimo gioco?
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Thomas Salmerini