Karate: sport e scuola di vita
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Il karate è un’arte marziale di origine antichissima ed incerta, sviluppatasi in Giappone nel XVI secolo. A seguito dell’azione di maestri molto importanti come Gichin Funakoshi sensei (maestro) fondatore dello stile Shotokan e i suoi allievi m. Isao Obata e m. Masatoshi Nakayama nel 1949 è stata costituita la JKA (Japan Karate Association) un’organizzazione dedicata alla ricerca, la promozione, la gestione degli eventi e l’educazione del Karate Shotokan. Lo Shotokan è uno degli stili moderni del karate giapponese, nato dall'incontro di varie arti marziali.
Dunque il karate è un’arte marziale [dal lat. Martialis, der. di Mars Martis «Marte», dio della guerra] basato sulla difesa e non sull’offesa. Sulla tomba del maestro Funakoshi si legge questa frase. “Karate ni sente Nashi”, ovvero il Karate non attacca mai per primo”.
Forse vi state chiedendo come faccio ad avere tante notizie sul karate. Allora, il fondatore dell’Associazione KYOKAI KARATE-DO che opera a Bozzolo e San Martino è mio padre, il maestro Bottoli Emanuele. È stato lui che mi ha trasmesso la passione per il Karate, disciplina che pratico: per lui è così importante che è diventato arbitro a livello mondiale.
Ma il karate non è solo una disciplina sportiva che allena il corpo, può aiutare a modellarlo, a dimagrire e a sentirsi meglio fisicamente. Il karate possiede anche un alto valore educativo. La forza che si sviluppa attraverso questa disciplina aiuta ad aumentare la considerazione di sé stesso, l’autostima. Il percorso però è molto duro, è necessaria, costanza e determinazione. Così come nella vita in cui non tutto è facile e bisogna spesso affrontare sfide per arrivare a raggiungere ciò che si desidera e spesso viene la tentazione di lasciar perdere. Questo è il grande insegnamento del karate.
Per molti anni solo gli uomini praticavano il karate; negli ultimi anni anche le donne si sono avvicinate a questa disciplina.
Sara Battaglia, Terryana D’Onofrio e Michela Pezzetti:
le ragazze della squadra femminile di kata, medaglia
d'oro agli Europei di Karate a Novi Sad
Molte persone frequentano però la palestra in cui insegna mio padre per imparare delle tecniche di autodifesa, per andare in giro sicuri anche da soli, di sera; alcuni ragazzi invece ci vanno semplicemente per essere più sicuri e tranquilli a scuola dove si possono incontrare ragazzi aggressivi, bulli da cui devi imparare a difenderti. In questo caso non si insegna il karate ma si istruiscono gli allievi con tecniche di difesa personale, piuttosto facili da apprendere, adatte a tutte le età e per le quali non sono necessarie doti fisiche particolari ma che sono assolutamente efficaci. Queste tecniche vanno sotto il nome di krav maga cioè combattimento corpo a corpo.
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Alessio Bottoli
Classe IA Rivarolo Mantovano