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Susy, una ragazza come tutti, come me, così lontana eppure così vicina. Cosa l’ha spinta a mandare quelle foto? Paura, amore, ossessione, sottomissione. Questo non lo so, ma sicuramente so che una storia come la sua può capitare a lei come a me, per questo mi chiedo se noi conosciamo il vero significato della violenza? Sappiamo come inizia a manifestarsi? Sappiamo come difenderci?

In classe terza abbiamo visionato un cortometraggio tratto da molte storie vere che parlava di Susy, una ragazza come noi, perdutamente innamorata di un ragazzo incontrato sui social, probabilmente dall’altra parte dello schermo questo sentimento non era ricambiato ma era una maschera per sfruttare Susy, in questo caso, chiedendole foto e video sempre più privati per poi pubblicarli sui social come minaccia o come ricatto

No, noi non sappiamo come risolvere una situazione simile, l’abbiamo ripetuto in classe: dirlo ad un adulto sarebbe troppo imbarazzante, come dirlo ad una amica che magari ti prende in giro, tenersela dentro sarebbe troppo pesante, un familiare ti giudicherebbe e ti sgriderebbe, una professoressa forse ti umilierebbe. Come si esce da una ossessione e connessione reciproca, come si smette di amare? Susy non lo sa, per questo le sue foto ora sono rintracciabili ovunque, inizialmente era solo un ricatto poi è finito come una condanna e poi un’azione. Susy era presa dal panico, ma ha reagito nel migliore dei modi, parlandone, Susy era stata usata e lo aveva finalmente capito aprendo gli occhi e vedendo la situazione in un altro modo.

Capisco sia difficile tirare fuori il macigno che porti dentro, ma se non uscirà mai continuerà ad appesantirsi fino a schiacciarti del tutto. Denunciare è stato fondamentale, ma non ha tolto le foto dalla rete, questo renderà molto più difficile tante cose, l'assunzione ad un lavoro nel futuro e forse anche altro.

In rete tutto resta, tutto è importante e non va preso sottogamba. 

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Chi poteva salvare Susy? I genitori, le persone adulte che erano sempre a stretto contatto con lei? Nel video i suoi amici dicono che erano spesso fuori casa, giorno e notte, per questo lei si è chiusa in se stessa e ha cercato di tenersi stretta una persona che le dava le attenzioni che voleva, che inizialmente era perfetta poi si è rivelata un mostro, una condanna, il suo punto debole. 

Ma allora, ci si può fidare delle persone conosciute in chat? Non so rispondere a questa domanda, cioè né sì né no, dipende dalla situazioni. Non lo so, so solo che la rete per quanto sia utile e bella è piena di pericoli che possono ostacolare o addirittura fermare il nostro cammino che ha bisogno di persone affidabili, che non ti facciano perdere il sorriso e l’allegria ma che ti tengano con i piedi saldi sul terreno.

 

 

Arianna Affini

IL BUIO OLTRE LO SCHERMO

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