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UNA VITA A SCUOLA​

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Giovanni Madella Amadei di anni 81

Mio nonno si è diplomato all’istituto professionale, inizialmente lavorava come applicato in segreteria al Conservatorio di Mantova e successivamente ha lavorato come bidello e segretario presso le scuole medie di Gazzuolo. Mio nonno è sposato e ha avuto una figlia e due nipoti come nonno e uno come zio. Gli hobbies di mio nonno erano il giardinaggio e la pesca ma la sua più grande passione è quella per i funghi, che lo ha portato a ricercarli, raccoglierli e poi venderli ai ristoranti di Mantova insieme alla madre. La casa in cui vive è stata pagata grazie alla vendita di questi funghi. Mio nonno ha frequentato tutti e cinque gli anni di scuola primaria a Belforte a partire dal 1948. Per i primi tre anni come insegnante ebbe la maestra Boscaini mentre gli ultimi due anni il maestro Bonatti Ilode. Gli alunni per classe erano ventidue /ventitre compresi i ripetenti. Mio nonno mi riferisce che l’atmosfera che respirava in aula era di serenità e senza paure. Ricorda che il rapporto con i compagni era molto buono. Aveva un’amicizia con un alunno di nome Gledes, giocavano sempre insieme e facevano certi lavoretti in compagnia da adulti sono diventati vicini di casa. Il rapporto con l’insegnante era ottimo, aveva compiti da fare e a scuola richiedevano di scrivere diverse poesie e studiare. La scuola che frequentava mio nonno si trovava a Belforte. Negli anni della guerra l’edificio fu bombardato e in seguito dovettero arrangiarsi dislocandola in diversi posti nel paese per mancanza di spazio, per un periodo addirittura la scuola si frequentava su due turni. Mio nonno si recava a scuola a piedi, il tempo dedicato ai compiti e allo studio era circa di un paio di ore. L’intervallo durava quindici minuti nel campo sportivo, giocavano al pallone e a rincorrersi, mentre le bambine cantavano filastrocche e facevano il girotondo. Mio nonno non ricorda un episodio divertente particolare perché si divertivano sempre e con poco. Come ricordo spiacevole gli vengono alla mente i racconti riguardanti la guerra che sentiva dai più anziani. L’idea della scuola da bambino che mi racconta era quella di studiare per essere promossi, da adulto mi dice che gli insegnanti erano severi e i bambini molto rispettosi. La scuola di oggi è molto diversa da quella di una volta essendoci la tecnologia, inoltre è completamente cambiata da quella che era la scuola degli anni cinquanta che si riprendeva dai postumi della guerra.

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Cristian Costa

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