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DALLA RUSSIA CON AMORE

Il mio fantastico viaggio verso la Russia per andare a visitare uno dei Bassopiani più estesi al mondo durerà 3 giorni (dal 12/06 al 15/06) e mentre aspettiamo con tanta attesa che queste 9 ore d’aereo per arrivare alla mia meta passino sono andata a informarmi sulla morfologia del territorio, tanto di tempo ne ho abbondante! Ma ritorniamo a noi: il bassopiano Sarmatico è una pianura delimitata da rilievi molto modesti che generalmente non superano i 400 metri e sono quasi tutti di origine morenica come il Rialto Centrale Russo e il Valdaj, la pianura è una tra le più estese d’europa, infatti ha un’area di 4.000.000 km² occupa praticamente quasi tutta la Russia, un colosso! E’ nato dall’erosione di montagne antichissime grazie ai ghiacciai e confina con il Mar Nero, il Mar Baltico e il Mar Caspio ed passa al suo interno il fiume Ural (lungo ben 2.428 km,) il fiume Moscova (lungo 500km) e i laghi di Ladoga e di Onega (il secondo lago in europa per suerficie.) 

Finalmente le 9 ore di aereo sono finite, prendo i miei bagagli e scendo dall’aereo sono all'aeroporto di Mosca-Šeremet'evo e sento subito un leggero fresco rispetto all'Italia e un clima molto meno afoso e leggendo i gradi dal mio telefono noto che segna 23 gradi, però leggendo il clima di domani segna 30 gradi e un clima molto afoso infatti ho scoperto che il clima varia veramente molto soprattutto in questa stagione estiva (anche se generalmente il clima è sempre più fresco rispetto all’Italia) , metto la mia felpa chiamo un taxi e gli chiedo di portarmi nel mio hotel in centro Mosca, si è fatto tardi è ora di andarmi a riposare per iniziare domani i miei 2 giorni da paura! 

Sono le 7 del mattino del 13/06: sveglia presto e si parte per andare a visitare Mosca e come prevedeva ieri il meteo un sole molto forte e un clima molto afoso quindi munita di tanta acqua e un cappellino per ripararmi dal sole si parte con la mia macchina noleggiata, e ovviamente come primo monumento si va a vedere il Cremlino un centro storico nominato nel 1990 patrimonio dell’umanità. La parola Cremlino non è un termine casuale, infatti significa castello o cittadella fortificata proprio com’é veramente. Sono andata a visitare diverse chiese, musei ed edifici storici ed in più sono presenti altre costruzioni che non si possono visitare, come il Gran Palazzo del Cremlino, il Palazzo di Stato del Cremlino e la Residenza Presidenziale. Il museo più bello (secondo i miei gusti) che ho visitato è il museo dell’armeria del Cremlino che non solo racconta la storia di Mosca ma racconta la storia di un intero stato e quindi di un intero popolo cioè la Russia… Dentro a questo museo possiamo trovare veramente di tutto come: gioielli d’argento e in oro infatti i Russi vantano fin dall'antichità una dote nell’artigianato che li caratterizza creando bellissimi gioielli ornati da pietre preziose principalmente grossi Zaffiri e un altro elemento elegantissimo ed iconico sono le Uova Fabergé, poi troviamo come zona più estesa del museo i regali ricevuti dagli ambasciatori, poi diverse armature e armi decorate con oro, avorio e argento opere dei migliori artigiani dell'epoca, la collezione di carrozze più vasta al mondo e infine selle usate dagli zar ricamate di fili d'oro e abbellite con pietre preziose. Si è fatta l’ora di pranzo: esco dal Cremlino ancora stupita e incantata dalle sue bellezze e mi dirigo verso il mio bolide direzione Moscow per andare in uno dei ristoranti migliori per il cibo tipico Russo praparato apposta per i turisti e i visitatori che vogliono portare con sé anche quando torneranno a casa il gusto cullante di questi cibi e un pezzo di cultura di questa nazione, ordino un primo piatto Insalata di melanzane fritte e pomodori con erbe aromatiche e pinoli. Mentre aspetto il mio piatto, mi viene servita una delle bevande analcoliche più conosciute in Russia cioè il succo di betulla più precisamente la linfa che scorre nei tronchi e nei rami degli alberi durante la primavera. Contiene vitamine B6 e B12 che sono alcune delle vitamine più efficaci per la nostra salute. La linfa in sé è piacevolmente dolce, però senza un gusto predominante, quindi qualche volta vengono aggiunte alcune erbe per insaporire. Finisco il mio succo, mangio il mio piatto una vera e propria esplosione di sapori e infine ordino il dolce una bella torta al miele mai assaggiata, torta con un gusto delicato ma avvolgente e non troppo pesante, vado a pagare, spendo 1.370 Rubli Russi (circa 13,17 euro) noto una cosa: in Italia i prezzi son molto più alti che in Russia ma facendo ricerche lo stipendio medio italiano è veramente molto più alto rispetto a quello Russo quindi è tutto bilanciato. Nel pomeriggio da vera amante dello spazio non potevo che visitare il museo della cosmonautica a Mosca e come sempre prendo il mio mezzo fidato e parto. Arrivo lì, davanti a questo colosso, noto subito un dettaglio questa pinna da “squalo” altissima e imponente e ho ipotizzato 2 cose sul perché l’hanno fatta di una forma così insolita e bizzarra: o perché vogliono comunicare con gli alieni oppure perché vogliono dare un significato astratto, un significato personale e soggettivo che cambia da persona a persona e secondo me significa soprattutto una cosa: INNOVAZIONE. Credo che con i passi da gigante che sta facendo l’umanità tra veramente poco tempo riusciremo ad avere nuove tecnologie che ci aiuteranno a scoprire com'è il nostro spazio e soprattutto rispondere alla domanda che ci facciamo tutti: siamo soli nell’universo? Riflettiamo un secondo sulla domanda precedente, sarebbe un pensiero un pò egoistico pensare di essere soli quando al di fuori di noi ci sono galassie, mondi paralleli, pianeti e altri milioni di cose che magari non abbiamo scoperto… mah chissà… 

Dopo essere stata per un bel quarto d’ora incantata a guardare quella pinna a bocca aperta e a pormi domande esistenziali sul mondo decido di entrare. 

Il museo è stato inaugurato il 10/04/1981 esattamente ai piedi del monumento “ai conquistatori dello spazio” (cioè la grande pinna alta più di 40 metri) inaugurata nel 1964 con lo scopo di celebrare le conquiste del popolo fatte in precedenza sotto il campo astronomico. 

Il museo narra (nel vero senso della parola) una storia, la storia dei gradini che l’uomo ha fatto verso la sapienza assoluta spaziale, presenta diverse opere e ricostruzioni di voli e di esplorazioni spaziali la collezione presenta circa 85.000 oggetti. I pezzi da collezione che mi hanno sorpreso di più sono le tute spaziali soprattutto la loro struttura complicatissima da creare ma anche da pensare, un vero enigma! Si è fatto tardi e sono stanchissima, torno a casa, faccio una pasta con gli ingredienti che avevo in casa, faccio le valige per domani sera, una bella doccia e vado a letto. 

E’ l'ultimo giorno; sveglia alle 6, oggi mi aspetta una giornata ancora più intensa di ieri, prendo il giubbino (perché segna una minima di 12 gradi e una massima di 22 gradi) e mi dirigo verso la

collina dei passeri, uno dei 7 colli di Mosca che rappresenta uno dei punti più alti della capitale Russa circa 220 metri si trova vicino al fiume Moscova e racconta più di quello che sembra: Il suo nome deriva dal villaggio medievale di Vorob'Ñ‘vo che nel XV secolo Sofia di Lituania, figlia del duca Lituano Vitoldo e moglie del sovrano Russo Basilio I, acquistò. Da lì divenne zona di residenza estiva per i principi (in sintesi una specie di casa “reale” delle vacanze.) Purtroppo però questa meraviglia è stata vittima di tentativi di invasione da parte di Mosca, in particolare nel 1591 ad opera dei tatari di Crimea (Un gruppo etnico Turco originario della Crimea, discente dall’insieme di tutti quei popoli che abitavano la penisola e che professavano la religione islamica) guidati da Äžazı II Giray (detto Bora o Tempesta fu il Khan di Crimea) e nel 1612 ad opera dei lituani capeggiati da Jan Karol Chodkiewicz (fu uno dei più importanti magnati e szlachcic della Confederazione Polacco-Lituana e un famoso condottiero militare: fu Grand Hetman di Lituania dal 1605.) Vedo questa collina con le braccia piene di brividi che non so se sono per il freddo (visto che fanno 14 gradi) o per l’immenso stupore che mi causa questo luogo, ho solo uno scopo per oggi: Rilassarmi ed è per questo che sono venuta qui, ognuno di noi ha dei bisogni delle necessità che molte volte soffochiamo ed ignoriamo perché? “Perché ci sono cose più importanti nella vita, sicuramente non sono questi i problemi” E allora vi chiedo cos'è più importante della nostra salute del nostro essere felici? NULLA, nulla è più importante di noi stessi, del nostro corpo e della nostra mente, dobbiamo iniziare a prenderci cura di noi senza renderci "ciechi" di queste meraviglie che molte volte trascuriamo ma sono la cura a tutto, come una medicina senza effetti collaterali. Rimango pietrificata con gli occhi lucidi e dopo essere stata lì un pò decido di iniziare il mio percorso verso la Sparrow Hills una specie di castello da cui può visitare un panorama da capogiro: una fitta vegetazione spettacolare, un fiume immenso e in sé tutta la capitale Russa. Faccio il sentiero senza neanche troppe difficoltà (visto che il percorso non è tanto ripido) Mi manca poco per arrivare alla mia destinazione e con sempre all’orecchio le mie cuffiette con la musica riesco a fare l'ultimo sforzo per arrivare in cima… 

Guardo giù: un po' spaventata dall’altezza e molto strabiliata dall'incanto di questo territorio e decido di sedermi su una panchina mettere da parte le cuffie ed ascoltare i suoni circostanti, sento il cinguettio melodioso di diversi uccelli, il vento che mi soffia nei capelli, le foglie degli alberi che lentamente cadono sul terreno, il vociferare delle persone in lontananza e tanto altro ancora… 

Si è fatto mezzogiorno mangio il mio pranzo al sacco (panino con maionese e prosciutto cotto,) bevo un po' di acqua dalla mia borraccia e mi inizio ad incamminare verso il ponte di osservazione si trova all'incrocio tra Kosygin Street e University Square. Ci sono dei cannocchiali gratuiti che aiutano a mettere a fuoco il paesaggio che offre una vista mozzafiato sulla Russia. 

Sono le 17 Torno a casa, ordino la cena d'asporto per le 19, controllo di non aver dimenticato nulla ed con uno sguardo malinconico e pieno di tristezza apro la tenda e guardo l’ultima volta dalla finestra, la stessa finestra che in questi 3 giorni mi ha dato l’ispirazione per scrivere questo testo, questo diario di bordo pieno di pensieri personali e di meraviglie vissute a pieno… 

Mi sento però di dire un’ultima cosa…

Diverse volte per il potere sia economico, sia territoriale, molte persone sono disposte a fare cose orribili inimmaginabili che nessuno penserebbe mai siano realtà… Ma purtroppo è così, non sono qui per dire chi ha ragione e chi ha torto (anche perché nessuno oltre ai “diretti interessati” sa la vera ed intera storia): posso solo dire che in mezzo a questi gesti folli vanno persone che non c’entrano nulla e vengono rovinate le loro case, la loro città, il loro stato, ma principalmente loro stessi, sia fisicamente che mentalmente. 

Stessa cosa per i monumenti: distruggendo monumenti tu distruggi un pezzo di storia, la nascondi, la offuschi lasciando solo ricordi orali che molte volte vengono persi nel tempo e mai più ritrovati, é come se ti spezzassero un tuo compito, il tuo modo di esprimerti, la tua arte. Questa cosa è ingiusta e spero che molto presto il mondo ritorni senza conflitti e con la consapevolezza che in particolare le vite umane e le bellezze storiche e culturali non sono un gioco. 

Adesso però devo andare, o finirò per perdere l’aereo!

Ginevra Ravagna

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