top of page

OSATE SOGNARE

MARIO BERTOLASI.jpg

Quella di Mario è una storia d’amore con la corsa. Già all’età di dodici anni si era interessato a questo sport, ma nonostante tutti fossero convinti che non ce l’avrebbe fatta a causa della sua disabilità, è riuscito a portare avanti questa passione ed a espandere i suoi confini partecipando alle olimpiadi. Mario vive ogni giorno i suoi allenamenti con serenità; mentre corre, afferma, si sente libero, sente sé stesso e non il suo autismo. Mentre corre dimentica tutti i problemi e smentisce i pregiudizi. I genitori non l’hanno costretto ad iniziare questo sport, è stato lui ad avere la forza di proseguire con questo interesse nonostante le opinioni comuni. Il peso che il giudizio di un genitore può avere sul figlio è decisivo, quindi, è compito loro spronarlo a dare il meglio di sé. In questo i suoi genitori sono stati fondamentali perché hanno coltivato la sua passione e gli hanno permesso di raggiungere i suoi obiettivi. Le persone con disabilità intellettivo-relazionali faticano ad approcciarsi così come ad essere incluse nella comunità, perciò gli sport di gruppo lo avrebbero solo fatto chiudere in sé stesso facendolo probabilmente sentire diverso. L’atletica lo valorizza e riesce a sfruttare il suo autismo come un punto di forza. È in grado di "scavare" dentro di lui e permetterglli di  scoprire potenzialità inesplorate. Inclusione è la parola che deve guidarci verso un mondo più giusto dove le differenze sono essenziali per garantire lo sviluppo di tutti. Come Moulaye Niang, che ha portato le sue preziose origini senegalesi a Murano per donare a tutti noi la sua arte che riesce a unire Italia e Africa, rendendo la bellezza della natura il suo lavoro. Dei veri e propri capolavori che rappresentano il fascino della diversità della sua terra e delle sue radici. Nemmeno lui riesce a farsi scoraggiare dai pregiudizi, anzi, questi lo rendono ancora più forte e sicuro delle sue scelte. Infatti, il termine “muranero”, datogli inizialmente come presa in giro, è diventato il nome del suo negozio, che lo rappresenta con orgoglio. La lavorazione del vetro necessita di un processo lento e pacato, di molta esperienza ma, soprattutto, di umiltà, maestria e destrezza. Abilità che è riuscito ad acquisire durante la sua carriera. L’amore per la sua occupazione lo ha portato in Italia dove ha trovato l’appoggio di molti riguardo a ciò che ha deciso di intraprendere. L’appoggio della comunità è stato importante per lo sviluppo della sua bottega. Lo hanno accolto con ospitalità, sono stati la famiglia sostenitrice e inclusiva che adesso è lontana da lui. Paola Gamberini è una scrittrice non vedente che dedica la sua vita all’inclusione delle persone cieche nella comunità, dedicandosi al programma di supporto e formazione per i ragazzi con disabilità visive e contribuendo alla creazione del software che mette a disposizione innumerevoli fonti anche per i non vedenti. Filosofia è la parola perfetta per descriverla; infatti, oltre ad essere una delle sue tante passioni, in greco antico significa “amore per la sapienza”. Il suo scopo è quello di rendere disponibile per tutti la cultura, senza che la cecità sia un ostacolo per imparare e per espandere il proprio bagaglio culturale. La foto che la raffigura la mostra felice e fiera di ciò che ha fatto e di quello a cui si è dedicata. La famiglia è stata un tassello importante durante il suo percorso formativo, in particolare la madre che si è impegnata molto quando era ancora bambina per fornirle l’istruzione necessaria a diventare autonoma nonostante la disabilità visiva. Questi sforzi, apparentemente vaghi e insignificanti all’epoca, sono stati invece fondamentali per far nascere in lei la curiosità per la cultura. Sono convinta che con la passione e la cura per l’istruzione si possa trovare il proprio posto nel mondo e scavare in noi stessi per scoprire il nostro vero essere. In conclusione, valorizzare le differenze è un passo importante verso una società più inclusiva ed equa. È un principio fondamentale per favorire la diversità e l’uguaglianza e promuovere la nostra crescita personale. 

                                                                                                                                                                    Rachele Baboni

bottom of page