LA FERITA RIAPERTA
Stessa situazione. Stesso problema.
A distanza di 78 anni, l’odio e l’antisemitismo stanno tornando, o meglio, stanno riemergendo e si stanno manifestando sotto forma di guerre e commenti razzisti e antisemiti. Liliana Segre è stata chiara su questo argomento: tutto ciò che ha trascorso e subito durante la seconda guerra mondiale si sta riproponendo.
La guerra in Palestina è il perfetto esempio di un odio represso, che hanno tenuto dentro di loro per anni e che è sfociato in un attacco terroristico illegittimo e meschino. Sembra che, dopo 6 anni di torture fisiche e psicologiche, morti ingiuste e incivili, la stessa storia stia ritornando dopo anni rimasta nascosta nelle menti e nei pensieri delle persone.
Ormai in Palestina la gente vive come degli animali, si deve affidare al proprio istinto di sopravvivenza per poter superare questa situazione umanamente inimmaginabile.
Bambini uccisi, ragazze stuprate e torturate, migliaia di persone private di ogni diritto. Liliana Segre sa bene di cosa si stia parlando.
A 13 anni è stata arrestata e deportata con suo padre nel campo di concentramento di Auschwitz, dove vengono separati per sempre. Liliana sopravvivrà 2 inverni al campo, il padre, invece, morirà 3 mesi dopo la deportazione.
Finita la guerra, nessuno aveva ancora saputo, o voluto, affacciarsi sull'indicibile vergogna dell'Olocausto. La gente era esausta, e voleva dimenticare l’inferno che milioni di persone avevano dovuto subire e che, per fortuna, o purtroppo, i pochi migliaia di sopravvissuti potevano ricordare. Oggi c’è un mondo che vuole ricordare e onorare tutte le persone che hanno e avevano una storia da raccontare e che solo loro potevano comprendere a pieno.
Eppure, sembra tutto tornare a quei tempi bui: gente rapita, uccisa, torturata, in troppi angoli di mondo. Qualche pace fragile che si interpone, ma è subito pronta un'altra guerra che farà soffrire altre persone. Un circolo vizioso, una spirale che non trova fine o tranquillità e per quanto sia vero che la storia si ripete, non possiamo più tollerare questi comportamenti deplorevoli che non più ammissibili nella società odierna.
Siamo molto bravi a fingere di essere cambiati e di aver imparato dagli errori commessi, ma siamo veramente sinceri con noi stessi?
Nel profondo , siamo davvero diventate delle persone migliori? Mentire su chi siamo è quello che sappiamo fare è il nostro mondo di ipocrisia, ingiustizia e falsità, costruito mattone su mattone, bugia su bugia. La guerra tra Hamas e Israele ci ha colti di sorpresa e stupito con la sua violenza e velocità, ma ripensando ad appena un anno fa, in prima pagina c’era Ucraina e Russia. Probabilmente, dopo la Palestina ne arriverà un’altra e poi un’altra. tutto ciò perché non siamo capaci di guardarci dentro e di attuare un cambiamento significativo e concreto, che non si basi su obiettivi irraggiungibili e promesse finte.
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Asia Casilli
Rachele Baboni
Arianna Affini
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