Tabacco-specifico, idrocarburi policiclici aromatici, arsenico, benzene, berillio, cromo, monossido di etilene, nichel, cloruro di vinile, monossido di carbonio e nicotina. Tutto questo è contenuto in un cilindretto di carta, comunemente chiamato sigaretta. A prima vista, le sigarette sembrano quasi innocue e per alcuni belle, addirittura estetiche. In realtà ti possono rendere schiavo e dipendente dal fumo. Ma non è un controsenso pensare di essere attirati da qualcosa che, di fatto, nuoce gravemente alla salute? Perché si inizia a fumare? E soprattutto, perché i ragazzi da sempre sono così attratti dalle sigarette? Oggi, per molti ragazzi e ragazze la cosa più importante è mettersi in mostra, farsi notare, essere considerati “fighi”, camuffando se stessi. E quale modo migliore di darsi un po’ di tono se non fumare? Chi inizia però, probabilmente non conosce il contenuto delle sigarette e il loro effetto nocivo sulla salute. E in un corpo ancora giovane e in fase di sviluppo, tutto ciò, a lungo andare, può essere devastante. 

I danni del fumo sono molteplici: aumenta il rischio di tumori e ictus, di complicanze all'apparato respiratorio e cardiovascolare e di danni agli organi. Inoltre, il fumo ingiallisce i denti, l’odore di fumo si impregna ai capelli e nei vestiti, invecchia la pelle ed è causa di alitosi. Ma la domanda rimane la stessa, perché si continua a fumare?

Molte persone dicono che “non riescono a smettere ” e questo è causato da due fattori, la mancanza di forza di volontà e interesse per se stessi e la nicotina, una sostanza che crea dipendenza. Se il problema è così grave e così presente, perché lo stato non interviene togliendo il commercio di quest’ultime? Soldi.

Tutta una questione di soldi. Lo stato italiano guadagna oltre 12 miliardi di euro all’anno grazie ad esse. Nel 2021 sono arrivati a 14 miliardi. Lo stato non potrebbe mai rimuovere dal mercato qualcosa che frutta un guadagno così grande e la rimozione delle sigarette potrebbe portare a proteste (Cosa successa anche nel 1848 a Milano). Perciò, sopra i pacchetti, vengono messe quelle immagini e frasi ipocrite come “smetti di fumare, nuoce ai polmoni” o “i figli di fumatori saranno a loro volta fumatori, smetti subito”. In questo modo lo Stato ti mette in guardia, senza però intervenire veramente, e senza avere responsabilità delle conseguenze delle tue azioni. Invece Il fumo passivo? Qual è la differenza dal fumo delle sigarette? 

Il fumo è passivo quando si inalano involontariamente le sostanze della sigaretta, fumata da altre persone. Alcuni sostengono che inalare fumo non sia nocivo per i polmoni, ma esistono sostanziali evidenze scientifiche che dimostrano che il fumo passivo è seriamente pericoloso per la salute dei non fumatori. Chi inala fumo passivo rischia di sviluppare gran parte delle malattie cui è soggetto il fumatore come: polmoniti, bronchiti e crisi asmatiche . Proprio per questo motivo, l’Italia, con l'entrata in vigore, a gennaio 2005 della legge 16 gennaio 2003, n.3 (art. 51) “Tutela della salute dei non fumatori”, è stata il primo Paese europeo ad introdurre una legge per regolamentare il fumo in tutti i luoghi chiusi pubblici. è stato un enorme passo avanti nella salvaguardia della salute comune. Noi, probabilmente, non ci rendiamo neanche conto di ciò che inaliamo ogni giorno e il privilegio di poter andare in qualunque luogo chiuso senza essere costretti a respirare qualcosa di così dannoso, a causa di un altro, è impareggiabile, nella sua semplicità. 

La nostra Costituzione ti rende libero di fare le tue scelte e anche di danneggiare il tuo corpo, ma forse, il problema alla base non sono le sigarette, ma è l’ignoranza. La superficialità generale riguardo questo argomento può risultare fatale. Nessuno ti obbliga o ti vieta di fumare, ma pensiamo che conoscere i rischi, i danni e i costi che le sigarette portano con sé possano renderci più consapevoli e responsabili. In modo tale da poter valutare le nostre decisioni in maniera coscienziosa e di diventare davvero padroni delle nostre scelte.

 

Asia Casilli

Alessia Bradac

Leonardo Pietralunga

Denise Varughese