ALLENARE ALL'ACCOGLIENZA
Amore. Una parola difficile da decifrare, una parola quasi “elastica” che si adatta a molti contesti. Riesce ad essere forte quanto banale. Nella storia di Bilal, il protagonista del film “Welcome”, essa ha un significato molto profondo. Bilal, un ragazzo iracheno di 17 anni, è determinato a raggiungere la sua ragazza Mina, emigrata a Londra con la sua famiglia. Ha camminato per ben 4000 km ed è pronto ad attraversare il Canale della Manica a nuoto, nonostante si tratti di un percorso praticamente impossibile, co correnti forti e acque gelide con una durata di 7 ore. Nonostante la giovane età, Bilal dimostra una grande determinazione che in certi punti ha saputo commuovermi, mostrando quanto tenesse a Mina. Questo grande amore è riuscito a far riflettere anche Simon, il suo allenatore di nuoto, sulla relazione avuta con la ex moglie Marion e per la quale prova rimorso. “Amore” è quello che scatta tra lo stesso Bilal e Simon, è quell’amore incondizionato che si prova tra un padre e un figlio, che anche in questo caso, finisce troppo presto. Tuttavia un altro fattore che secondo me spinge Bilal a voler raggiungere l’Inghilterra, è la necessità. In Francia, per gli immigrati non ci sono prospettive per il futuro. Non si può andare a scuola e tantomeno trovare lavoro. Pertanto, l’unica speranza di Bilal è quella di andarsene. Infine, una parola che mi sembrava significativa per parlare di questo film è l'ipocrisia”. Il titolo del film è “Welcome”, in italiano “benvenuto”, ma si capisce ben presto che qui di benvenuto non c’è nessuno. La scena che ci fa capire perché gli autori abbiano scelto questo titolo è quando viene inquadrato lo zerbino con su scritto “Welcome”. Quel tappeto apparteneva a una delle centinaia di persone che odiavano gli immigrati e che li disprezzavano, quindi quello zerbino è un chiaro segno di ipocrisia.
Questo film mi ha fatto riflettere su molte tematiche, ed è riuscito a farmi capire quello che passano gli immigrati durante questi viaggi.
Ma, soprattutto, mi ha mostrato quanto l’amore possa spingere una persona a compiere gesti straordinari.
​
Asia Casilli