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SFIDE AVVINCENTI
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In occasione della realizzazione dell’unità di apprendimento del primo quadrimestre ci siamo chiesti cosa significhi apprendere, cosa sia necessario fare per apprendere e chi sia “il buon insegnante”. Sicuramente si tratta di domande … ambiziose.
Secondo noi, per apprendere , E’ NECESSARIO il metodo dialettico.
NELLA NOSTRA CLASSE E’ LA NORMA!
La DIALETTICA è l’arte del ragionare, dell’argomentare e del discutere. Pensate, Socrate DIALOGAVA sempre con i giovani. Egli COSTRINGEVA SE STESSO E L’INTERLOCUTORE ALLA RIFLESSIONE E ALL’ ANALISI CRITICA: TUTTE LE RISPOSTE ERANO MESSE ALLA PROVA, MESSE IN DUBBIO! Lo scopo era L’ AVVICINAMENTO ALLA VERITÀ.
Quello che il metodo socratico e in generale la figura di Socrate ci insegnano è che c’è grande valore nella discussione, se questa è anche accompagnata da una volontà di mettere in gioco le proprie opinioni. Questo significa che attività come la discussione in classe e il debate possono essere un momento dedicato non solo alla chiarificazione di dubbi sui concetti e le nozioni da acquisire, ma un momento di riflessione su di queste, una ulteriore opportunità per imparare a imparare. INSIEME APPRENDIAMO, MOSSI DAL DUBBIO, ATTRAVERSO IL DIALOGO E IL CONFRONTO. La volontà occupa, in questo processo, un posto fondamentale, perché non basta essere intelligenti: bisogna voler conoscere e non scansare la fatica del pensiero!
L’INSEGNANTE VERO:
- FA EMERGERE ANCHE LE CONOSCENZE CHE SONO DENTRO AL SUO INTERLOCUTORE, DENTRO A OGNUNO DI NOI!
- NON COMUNICA UNA VERITA’: LA VERITA’ E’ QUALCOSA CHE SI RICERCA INSIEME, QUALCOSA SU CUI CI “ACCORDIAMO”.
Comprendere le posizioni degli altri non è, però, lo stesso di condividerle. Il dialogo riuscito non implica necessariamente che gli interlocutori siano alla fine della stessa idea, ma si dovrà sempre arrivare a una chiarificazione e migliore conoscenza delle diverse posizioni sull’oggetto della discussione. Dobbiamo imparare a guardare positivamente le conoscenze che con sforzo abbiamo raggiunto, senza scoraggiarci di fronte alle difficoltà per progredire nelle nostre ricerche.
Ci saranno sempre più cose che ignoriamo di quante possiamo conoscere, e questo fatto non è necessariamente qualcosa di negativo. Socrate viveva nella consapevolezza della sua ignoranza, ed era proprio ciò che lo rendeva saggio. Non si tratta, però, della semplice ignoranza, ma della saggezza di “sapere di non sapere”
Secondo noi, il compito del docente è quello di insegnare sin dall’inizio ai suoi allievi a camminare da soli — senza che essi camminino realmente da soli perché durante il loro periodo formativo sono affiancati dal docente —, sviluppando in sé la propria libertà e indipendenza di pensiero, in modo tale da poter in futuro camminare veramente da soli, sostituendo la cura del docente con la personale responsabilità su se stessi.
Gaia, Stella, Aurora, Vittoria, Celeste, Deborah, Mattia S., Mattia R., Mattia R., Mattia M., Mirko, Samar, Liam, Nathan, Eduard, Davide, Ianis, Lorenzo.