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L'ULTIMO KAISER
Dopo Pelé, Maradona, Rossi, Vialli, Mihajlovic, Riva, anche lui. Il mondo dello sport, e non solo, lo scorso gennaio, ha pianto un'altra stella del calcio: Franz Beckenbauer. Straordinario giocatore, conosciuto come il Kaiser, del Bayern di Monaco, oltreché strenuo difensore della nazionale tedesca. Beckenbauer, con la sua classe, ha ispirato molti ragazzi e giovani che, appassionati, hanno intrapreso il gioco del calcio. Pur avendo avuto una brillante carriera che l’ha portato a scendere in campi prestigiosi, a raggiungere le vette delle classifiche nazionali, europee e mondiali, ha mantenuto un atteggiamento semplice. All’epoca, la Germania dell’ovest (l’unificazione avverrà solo nel 1990) si trovava in una situazione economicamente molto ricca, e anche per questo motivo nutriva grandi aspettative anche nell’ambito sportivo. “Più concreto di un politico, più efficace di un intellettuale” lo definiscono i giornali. “I suoi compagni brutti e cattivi, lui, solo cattivo” dall'esterno si percepiva questa classe, questa eleganza che trasmetteva attraverso le sue gestualità, le sue abilità. Figlio di una Germania distrutta dalla Guerra, aveva trovato l’unico metodo di riscatto nel pallone. Sia all'interno che all'esterno del campo da gioco era una persona semplice, determinata e impositiva. Rimaneva un idolo, per i compagni e per i tifosi. La storia, però, come sempre, ha travolto anche il calcio. Kaiser avrebbe giocato solo per la Germania ovest. Si è imposto anche sull’allenatore, e da subito è diventato capitano indiscusso della Germania Ovest. il campo era un suo elemento, giocava con classe, eleganza ed educazione, la sua superiorità lo rendeva quasi arrogante; un perno a cui girava intorno l’intera squadra. L’imperatore dettava legge, decideva chi stava in campo e quando la squadra perdeva alzava la testa e senza guardare il pallone dipingeva traiettorie impossibili sconfiggendo la fisica; ci si ricorda di lui non solo per le vittorie ma anche per le sconfitte. Come allenatore ha guidato la Germania Ovest verso la vittoria del mondiale, anche se da lì a poco, ci sarebbe stata l'unificazione. Vinto il mondiale, anche come allenatore, Kaiser corona la sua carriera, vincendo tutto quello che c’era da vincere. Anche lui, uno dei pochi campioni che questo sport ha creato, ci ha lasciato.
Giacomo Tarana
Niccolò Tarana
Lorenzo Vighi
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