LA PAROLA AI DIRETTORI
Cari lettori,
siamo ormai giunti al nono anno di vita del nostro magazine; nove anni che hanno accompagnato decine di redattori e lettori e che continuano ad accogliere vivamente la nostra necessità di prendere parte in maniera attiva e partecipe alla continua evoluzione di tutto ciò che ci circonda e, soprattutto, di esprimere le nostre considerazioni, riflessioni ed opinioni a riguardo. Perché questo è davvero Increscendo: uno spazio per lasciare che sia il nostro punto di vista sul mondo a guidare le nostre discussioni, elementi alla base di ogni singolo spunto presente nel magazine e necessarie per far sì che ogni articolo non si limiti ad essere la cronaca di un fatto qualsiasi, ma un approfondimento del concetto che vi si cela posteriormente, e che molti, troppi, tendono oggi a trascurare. Increscendo vuole essere il portavoce di noi ragazzi, senza il bisogno di ostentare alcun tipo di bravura o di superiorità rispetto ad altre redazioni, composte per la stragrande maggioranza da adulti. Ecco perché non vogliamo assolutamente essere chiamati “giornalino”; noi non siamo dei ragazzi dagli undici ai quattordici anni che hanno compiti in più per casa rispetto agli altri e che sono costretti a scrivere ciò che piace all'insegnante per ottenere un buon voto, ma (molto più semplicemente) ragazzi che sentono il bisogno di confrontare le proprie opinioni con quelle altrui attraverso il dibattito, in primo luogo, ed, in seguito, con la scrittura.
“UMANI CON-FINI”, il titolo di questo numero, sottolinea il legame (o meglio, i legami) tra tutti i nostri spunti raccolti qui; parliamo di dolore, di amarezza, di trappole, ma anche di resilienza, cambiamento e sopravvivenza, di sogni e desideri.
Vogliamo evidenziare l’importanza del confine che, seppur sottile, separa la serenità dalla sofferenza e che definisce propriamente la nostra identità e che non deve risultare facilmente scavalcabile. Il sottotitolo, “Esistenze in cerca di pace” riflette anch’esso il costante bisogno dell’essere umano di ricercare un equilibrio per giungere alla “pace interiore” che ognuno di noi desidera ed al quale si può veramente giungere con la piena conoscenza di se stessi, per poter individuare i bisogni e criticità sui quali intervenire opportunamente.
All’interno di questo numero potrete trovare, tra le altre, anche l’intervista all’Assessore alla Cultura del Comune di Bozzolo Irma Pagliari, ponendole domande e curiosità sul suo lavoro, sulla sua formazione scolastica e su alcune idee per il futuro.
Potrete leggere anche alcuni scritti prodotti dai ragazzi della III A di Bozzolo inerenti alla difficile decisione sul “chi essere in futuro” (quale professione esercitare una volta concluso il percorso scolastico).
Non vogliamo raccontare troppo, vi invitiamo dunque a leggerci; grazie a tutti e...buona lettura!
Caterina Canevari
Giacomo Tarana