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IL FIORE DELLA LIBERTA'

 

Il 25 aprile si ricorda la Liberazione dell’Italia dal governo totalitario fascista e dall’occupazione del Nazismo e la nascita della Repubblica Democratica e della Costituzione Italiana. 

Sono giovane, ma ci tenevo particolarmente a scrivere qualcosa, per commemorare i civili che hanno subito una tragica e impressionante brutalità, e i partigiani, volontari alla protezione, nei tempi della Seconda Guerra Mondiale, che hanno sacrificato tutto quello che possedevano per noi, per garantirci un futuro, ma soprattutto una libertà che loro hanno sempre voluto. Ma per noi giovani cos’è la libertà? Nonostante sia un concetto astratto, lo ritengo fondamentale per vivere, poter esprimere il proprio pensiero, nella stampa, nell’ambito politico con l’adeguata privacy, riuscire a fare delle scelte con la propria testa, senza dover seguire quello che il governo mi impone. La libertà è un diritto inalienabile, che nel ventennio fascista era totalmente inesistente. Ora ci si accorge dell’importanza delle cose solo quando non le abbiamo più. 

La fragilità, il dolore, sono sentimenti che sentiamo anche oggi durante la nostra adolescenza. Spesso ci si chiude e ci si isola dagli altri, e si è sommersi dalla paura di mostrare ciò che si è. Non si apprezza o non ci si rende conto della bellezza della vita. I soldati sentivano sulla loro pelle l’indicibile terrore della morte, dentro di loro ci sarà sempre un chiodo, un’incisione di quello che hanno visto e vissuto. Ieri c’era l’indifferenza verso la vita dei vari soldati, oggi c’è dell’indifferenza verso la storia, verso tutto ciò che oggi ci ha garantito questa indipendenza. È da queste crepe storiche che noi dovremmo imparare. Il tempo scorre, ma quello che è successo rimarrà, sempre, e bisogna ricordarlo perché non si cresce da un punto di forza, ma da una debolezza. Non si dimentica il passato, ma si accetta.

Senza la Resistenza, il nostro Paese sarebbe rimasto sconfitto, umiliato, diviso. Invece, nel 1948, entrò in vigore la Costituzione Italiana, che si basava sull’antifascismo, dai 12 articoli dei Principi Fondamentali e dagli articoli dal 13 al 54 dei diritti e dei doveri dei cittadini. Va letta sullo sfondo della grande tragedia che fu la Seconda guerra mondiale, vale a dire dell’invasione dell’Europa, della guerra di sterminio e della riduzione in schiavitù d’interi popoli, di un mondo percorso dai vagoni piombati della deportazione politica e razziale, dei campi di sterminio, dei bombardamenti delle città: ecco perché sono così importanti gli articoli della Costituzione Italiana sui diritti inviolabili della persona, sui doveri di solidarietà economica, politica e sociale. È un enorme paradosso, perché per avere qualcosa che crei benessere e pace, bisogna prima subire guerra e distruzione. Una liberazione dopo anni di prigionia. 

 

Silvia Makishti

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