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OLTRE LE SBARRE

Le carceri sono veramente come le vediamo nei film? 

Domenica 14 maggio alle ore 20:30 si è tenuto un incontro con il diacono Marco Ruggeri, che svolge attività di volontariato presso la Caritas cremonese. Durante la serata, ci è stata presentata la vera realtà del carcere, la quale non è affatto simile a quella che solitamente siamo abituati a vedere in televisione, ad esempio nei film americani. Al suo interno sono presenti varie problematiche come: il sovraffolamento, la mancanza del personale e la depersonalizzazione dei detenuti, problemi psichici da parte di alcuni di loro che generano comportamenti violenti nei confronti dei compagni di cella senza nessun motivo spiegabile.

E’ stato presentato il caso, come esempio, di un uomo che ha commesso l’omicidio della moglie avvenuto tempo fa a Palazzo Pignano, facendoci leggere alcuni commenti su Facebook a riguardo all’accaduto. I commenti definivano il marito come “mostro” o addirittura dicevano che ora doveva marcire lì dentro. Con questo il sig.Ruggeri ha voluto mostrare la cattiveria che c’è in alcune persone. L’omicida non è un mostro, è un essere umano come tutti noi. L’errore è umano, tutti noi li commettiamo. 

Ci è stato dimostrato, inoltre, che le carceri non sono come pensiamo noi. In America, ad esempio, fanno vedere che i detenuti hanno delle divise arancioni; in realtà in Italia i vestiti rimangono quelli indossati nel momento dell’arresto: lo Stato si occupa solamente di fornire ai detenuti le lenzuola. In carcere si ha una carta di credito virtuale che contiene soldi che dovrebbe essere ricaricata dai parenti oppure dagli amici ed è molto importante per i detenuti, perché, ad esempio, se si ammalano, i dottori delle carceri non danno abbastanza medicine per guarire i malati. Molto spesso queste carte di credito non contengono soldi perché né i familiari né gli amici li ricaricano perché la maggior parte dei detenuti viene abbandonata a se stessa. 

Il cibo è pessimo e a cucinare sono i detenuti stessi, lo distribuiscono con un carrello, perché, altra differenza con ciò che si vede nei film dove i detenuti mangiano in grandi camerate, si pasteggia nella propria cella, si distribuisce il cibo ed il più sfortunato, generalmente chi è posizionato nella cella più lontana nel corridoio, quasi sempre non ha il pasto, ma questo dipende anche dal fatto della presenza di clan, all’interno della realtà carceraria, che decidono se un detenuto possa avere il cibo o no; inoltre, essendo l’ultimo ad usufruirne, soprattutto arriva già freddo. La cena di solito è costituita da un brodo, con della pastina al suo interno. 

I detenuti, inoltre, eseguono dei lavori, come ad esempio: cuoco, spazzino, cameriere e tanti altri al fine di venire “rieducati” e di essere in grado di specializzarsi in qualche mansione quando ritorneranno alla vita comune. 

Attraverso questa esperienza abbiamo capito che molte volte tendiamo a giudicare una persona per quello che ha fatto in precedenza. Il signor Ruggeri, invece, ci ha insegnato che anche all’interno della realtà carceraria ci sono persone come noi che hanno commesso degli errori e che vogliono intraprendere una nuova vita, Noi abbiamo il dovere di rispettarle perchè, seppur con difficoltà, hanno trovato la giusta forza per andare avanti, capendo i propri errori e cercando di non commetterne più. 

 

Baracca Nicole

Carpanese Davide

Bottarelli Jacopo

Rongoni Andrea

Rossi Jacopo

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