IL VELENO DEL SILENZIO
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
Ci temono. Non sanno più come opprimerci. Temono il nostro modo di pensare, il nostro voler essere libere, il nostro essere donne. Lo Stato ci teme e per questa ragione ci vuole tenere nell’ignoranza. Negli ultimi mesi a Qom, una delle principali città sante iraniane, qualcuno ha avvelenato centinaia di alunne nel tentativo di provocare la chiusura delle scuole femminili. Le mamme iraniane hanno protestato davanti al governatorato della città per chiedere spiegazioni:”Le nostre figlie attaccate, perché vi fanno paura. Grida Morte al dittatore”.
Di grande coraggio queste madri, che sfidando il regime dell’ayatollah khamenei che ha ucciso, tra i tanti, Mahasa Amini. Hanno protestato duramente rischiando la propria vita.
La giornalista inglese per i diritti umani, Deepa Parent, afferma che: ”sebbene l’istruzione femminilie sia ampiamente accettata, ci sono islamisti radicali che la ritengono uno sbaglio, una perdita di tempo”
Riflettendo, conoscendo, e studiando, sapienza e cultura possono ribaltare una gerarchia basata sulle barbarie e su un popolo ignorante, che gli influenti, i politici, gli uomini, presumono di controllare.
Il tempo passa, continuiamo a dubitare: lasciare la nostra patria sarebbe qualcosa di logico, ma non risolverebbe il problema. Avrei sulla coscienza il peso di tante, troppe che, come me, soffriranno e vivranno nell’ignoranza.
Cosa deve prevalere in uno stato di diritto?
“La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti delle regole… Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale… La Repubblica riconosce e garantisce a tutti i diritti inviolabili dell’uomo” Il testo della Costituzione italiana sarebbe prezioso in un paese come l’Iran, che riconosce i diritti agli uomini, e zittisce le donne. Dobbiamo essere fieri della nostra Repubblica, che dopo anni e anni, è arrivata a garantire i nostri diritti: INALIENABILI. Iran, un paese perso, che non può crescere economicamente e mentalmente, poiché non considera una meta di popolazione: le donne. Che peso ha la religione in uno stato come l’Iran? Nessuno. La religione è usata come mezzo per opprimere il popolo: “Tutte le confessioni religiose, hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, affinché non contrasti la politica”. La religione non deve interagire con lo stato. Concetto che manca all’Iran, che oltre ad utilizzare la religione in politica, ne rovina anche il senso, infangandone l’immagine. L’islam non dice questo: L’islam garantisce tutti i diritti, a donne e uomini.
“Questa non è una guerra di muti, ma di due propagande…
Sono pronta a prendere le armi in mano, e a lottare"
​
Edoardo Fazzi
Asia Casilli
Tommaso Nardi
Vlad Florea
Sohaib Nasr Allah
​