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Scuola

LA SCUOLA DI CRISTALLO

Durante gli ultimi anni, molteplici studenti, universitari e non, hanno messo in pericolo o addirittura fine alla loro vita per lo stress psicologico dovuto alla scuola, a causa della continua paura delle valutazioni, di fallire, o di non essere abbastanza rispetto a questa società. 

Una società malata, che possiamo e dobbiamo cambiare, avendo fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità.  Si imparano le cose nel tempo, senza abbattersi, senza vivere di ansia, ma cercando di impegnarsi. “Io sono io e ho i miei tempi di apprendimento” questa è la frase che ogni studente dovrebbe avere in mente. Invece, diversi alunni si sentono oppressi da un senso di dovere eccessivo, poiché i loro professori e genitori che li valorizzano ed elogiano, sembrano aspettarsi sempre di più, rendendoli oppressi dalla paura di sbagliare, e di conseguenza terrorizzati dalle prestazioni negative. Un continuo aspettarsi il meglio, senza lasciare un margine di errore anche per gli alunni più bravi. Oltre a chi si aspetta troppo, ci sono professori che non si aspettano nulla, e che in maniera involontaria cercano di proteggerci dal mondo e dagli errori: banalmente dalla vita. Però lo fanno in un modo sbagliato, creando una realtà alterata, un realtà in cui siamo perfetti, e siamo intoccabili e non criticabili: il contrario della vita terrena, e dovrebbe essere proprio la scuola il luogo per prepararsi alla vita. L'estremismo non è mai giusto. Anche noi studenti non riusciamo a reagire, e a guardarci per quello che siamo davvero, con errori e pregi. Ma invece, noi, facciamo il contrario, ci sentiamo perfetti, e "mostriamo" il nostro lato migliore, nascondendo qualsiasi piccolo difetto, per poi renderlo una nostra intima debolezza, con cui rovinarci e autodistruggerci. Un'altra debolezza, che ci porta allo stress psicologico,  sono i social: ci rendono deboli, troppo influenzati dal giudizio degli altri, sempre a confrontarsi sui voti e sulle nostre capacità via social. Ed è molto frequente il fatto che molti tengano più alla propria foto copertina, la cosiddetta foto profilo, rispetto alla vera e propria sostanza che a volte è molto piú negativa e distrutta. Infine dei conti una società non può reggersi sui vetri. Si creano delle maschere virtuali. Di chi è la colpa, dietro questa scuola di cristallo? Degli alunni con le ossa di carta, o del professore che li mette, dentro una bolla di vetro?

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Rachele Baboni

Ginevra Ravagna

Anna Maria Minari

Alessandro Micheloni

 Andrea Caldarese

Sohaib Nasr Allah

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