SALVIAMO PER SALVARCI
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Tic toc, tic toc, il rumore dei secondi che scorrono si fa sempre più forte e sempre più vicino a noi; il tempo che resta per risolvere la crisi climatica si fa sempre meno e tra non molto arriveremo a un punto di non ritorno. Tutti lo dicono , tutti lo sanno , ma ancora nessun governo ha fatto qualcosa di veramente concreto per cambiare la rotta che ha preso questa situazione. Nonostante i molteplici vertici internazionali, come quello di Parigi del 2015 e il G20 di Roma del 2022, dove i leader dei paesi più importanti del pianeta si sono incontrati per poter trovare soluzioni condivise , di fatto non si sta facendo altro che rimandare il problema, tant'è che si comincerà a fare qualcosa, forse , nel 2040. Gli scienziati che studiano il clima sono chiari; la temperatura media globale del pianeta è aumentata di 1,1°C rispetto all'era pre industriale (1850-1900). Gli effetti di questo aumento, apparentemente insignificante, stanno avendo delle conseguenze evidenti anche nei nostri territori. La siccità sta diventando un problema molto significativo in un territorio come quello della Pianura Padana dove l’abbondanza di acqua è indispensabile per l’allevamento e l'agricoltura. Piove e nevica sempre di meno e anche quando ci sono precipitazioni abbondanti, queste non sono più sufficienti.
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Se dovessimo superare la soglia dell’1,5 gradi di aumento della temperatura globale, gli effetti sarebbero devastanti e irreparabili. il problema è che questo scenario è più vicino di quanto si creda, anzi, verrà superato senza tante difficoltà se si continua così. Ma non solo i governi; anche tante persone negano l’evidenza, dicendo che il surriscaldamento globale è dovuto a cause naturali e che le azioni dell’essere umano non hanno nessun impatto. La prova che smentisce questa gente però è la velocità con la quale questo riscaldamento sta avvenendo. Non ce ne stiamo rendendo conto, ma tutto questo ci si ritorcerà contro. Un esempio è il runner Andrea Papi che è stato sbranato dall’orsa Jj4. Dalle testimonianze dei genitori, il ragazzo stava correndo su un sentiero molto battuto dall’uomo e l’orsa, vedendolo vicino a lei, l’ha attaccato e ucciso. L’habitat degli orsi Italiani dovrebbe essere molto più lontano dalle abitazioni e molto più in alta quota, ma visto che gli orsi, quest’anno, si sono svegliati dal letargo un mese prima, date le temperature sopra la media, il cibo scarseggia e, pertanto, cercano prede a valle.
Questa circostanza si sta verificando da anni anche in Russia. Gli orsi polari si avvicinano sempre di più alle case per trovare cibo nei cassonetti. Secondo la Bear Patrol, 61 orsi si sono aggirati a Ryrkaipi nel dicembre 2020 a causa del clima insolitamente caldo per questo periodo. Se il ghiaccio fosse abbastanza solido, gli animali sarebbero già usciti in mare per cacciare foche o lepri marine, ma a causa del riscaldamento climatico non sono più in grado di farlo.
Lo scioglimento dei ghiacciai, attualmente è il problema maggiore che sta portando il riscaldamento climatico. Se tutta la calotta polare dovesse sciogliersi il livello del mare salirebbe di 6 metri inondando completamente i Paesi Bassi. inoltre perderemmo un sacco di acqua potabile che andrebbe a finire in mare e orsi polari, narvali e tanti altri animali si estinguerebbero. Secondo gli scienziati, all’uomo restano solo 8 anni per salvare il pianeta dal riscaldamento climatico e per rimediare ai suoi errori. Gli sbagli della generazione passata hanno fatto sì che il futuro del mondo spetti a noi, alle generazioni Y e Z. Sinceramente siamo spaventati da questi dati, perché abbiamo paura che il tempo non basti e di esserci spinti troppo oltre. Chi può saperlo, forse riusciremo ad aumentare il tempo che ci resta, ma le opzioni sono 2: o accettiamo il fatto di non poter più fare nulla, oppure cerchiamo di attuare un cambiamento concreto. Ma queste sono solo parole che voleranno via, come altre milioni di promesse fatte in passato su questa problematica.
Nel 2015 l’ONU ha scritto un documento per promuovere la pace nel mondo: l’Agenda 2030. Ha 17 obiettivi e 169 traguardi da raggiungere entro il 2030. Tutti sono interconnessi e si basano sullo sviluppo sostenibile. Ciascuno è fondamentale per risolvere questi problemi legati all’ambiente, ma ce ne sono quattro in particolare: acqua pulita e servizi igienico-sanitari, lotta contro il cambiamento climatico, vita sott’acqua e vita sulla terra. Per sensibilizzare e far riflettere la popolazione sulla fragilità di ciò che ci circonda, l’ONU o altre associazioni, hanno fondato delle giornate mondiali o internazionali. Per esempio quella dell’acqua, che si celebra ogni anno il 22 marzo a partire dal 1993. È stata scelta questa data in seguito alla Conferenza di Rio de Janeiro, tenuta proprio il 22 marzo 1992. Questa è stata la prima riunione ufficiale tra politici per discutere sulla fragilità dell’ambiente. In questi anni abbiamo peggiorato la situazione, c’è una grande scarsità di risorse d’acqua.
Se ne parla tanto, ma molti ne sono indifferenti. La Terra è la nostra casa comune, quando la inquiniamo, piano piano ci autodistruggiamo. In Italia, circa da gennaio 2022, non ha piovuto per più di 100 giorni, e il fiume Po era quasi asciutto. Le temperature sono aumentate, e la colpa è del cambiamento climatico. Di conseguenza diversi contadini non potevano coltivare i campi, perché l’irrigazione artificiale è costosa. Ci sono stati alcuni giorni di piogge molto intense, che però hanno causato solo danni alle coltivazioni. Il cibo per noi e per gli animali scarseggiava sempre di più, non c’era più acqua nei supermercati. Il nostro corpo è formato per il 60% da acqua, e la Terra per il 70%. Solo il 2% è potabile.
Tutta la nostra vita dipende dall’acqua: cibo, vestiti, oggetti, igiene, salute. In molti Paesi dell’Africa e dell’Asia questa risorsa non c’è proprio, quindi dobbiamo prendercene cura. Noi parliamo tanto di inquinamento ma la situazione sta peggiorando e la colpa è solo nostra. I nostri mari sono pieni di rifiuti. La plastica ci impiega anni a degradarsi, e gli animali marini ci rimangono incastrati o la mangiano e non sopravvivono. In questo periodo si stanno svolgendo molte proteste per l’ambiente marino e terrestre. Durante il Covid la situazione è migliorata da questo punto di vista perché le attività umane erano ferme. Erano addirittura tornati i delfini a Venezia.
Noi nel nostro piccolo possiamo fare la differenza facendo la raccolta differenziata e non sprecando l’acqua, ma non è mai abbastanza.
Cerchiamo sempre di essere attenti a quello che ci circonda perché non è un problema lontano da noi, anzi, molto vicino. Senza l’acqua noi non potremmo esistere. Non abbiamo più scuse.
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Greco d'Alceo Aurora
Indries Eliza Ionela
Florea Vlad
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