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A TEATRO CON MALALA

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All’inizio dell’anno scolastico, noi ragazzi di quinta di Bozzolo abbiamo svolto un’unità didattica interdisciplinare relativa all’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 “Istruzione di qualità”. Tra le tante attività effettuate, abbiamo conosciuto la vita di Malala, una donna pakistana che lotta per i diritti delle donne e per il diritto all’istruzione dei bambini, vincitrice del premio Nobel per la pace nel 2014. Nell’ambito del progetto d’Istituto ”Voglio dire…”, divisi in gruppi, abbiamo scritto dei copioni teatrali su alcuni episodi della vita di Malala.

COPIONE 1

NARRATORE: - Nella valle dello Swat viveva una bambina pakistana di nome Malala che abitava in un paesino chiamato Mingora. In quel periodo viveva in mezzo alla guerra e lei, fin da bambina, ne aveva paura. Un giorno un soldato entrò in casa sua…

SOLDATO: - Datemi tutto il denaro che avete, altrimenti vi uccido tutti!!

NARRATORE: - Quindi la famiglia di Malala fu costretta a dargli tutto il denaro. Il giorno dopo Malala uscì di casa per andare a scuola

MAESTRA: - Ok, ragazzi! Aprite il libro a pagina venti e scrivete…

SOLDATO. – Uscite tutti dalla scuola! Da adesso in poi sarà chiusa!!!!

NARRATORE: - I ragazzi uscirono tutti di corsa.

BAMBINO: - Non voglio andarmene!

MALALA. – Io voglio arrivare fino all’Università! Non voglio mollare ora…

SOLDATO: - Ultima possibilità: se non esci, ti uccido!

MAESTRA: - Lo so, Malala, che ti piace studiare, ma adesso devi uscire!

NARRATORE: - Quindi la bambina uscì e corse a casa per dirlo ai suoi genitori.

MAMMA: - Perché non sei a scuola? Cosa è successo? Spiegami!

MALALA. – La scuola è stata chiusa, ma io voglio studiare per andare all’Università.

PAPA’: - Tranquilla, tesoro! Noi non abbiamo paura di niente! Ricordi?

MALALA. – Va bene….ma io ho paura di queste persone..

MAMMA: - Hai sentito tuo padre? Non devi avere paura!

 

COPIONE 2 

NARRATORE: -Malala, anche se c’erano tanti pericoli, continuò a frequentare le lezioni. I talebani odiavano le bambine che andavano a scuola, come Malala e la  vita in Pakistan non era facile, perché i talebani erano abili e spietati soldati.

PERSONAGGIO 1 : - Mi raccomando, non andate a scuola con le divise, altrimenti i talebani potrebbero notarvi.

PERSONAGGIO 2 : - Non andate a scuola…tanto poi la chiuderanno e non vale la pena rischiare.

NARRATORE: - Un po’ di tempo dopo…

PRESIDE ( rivolto alla classe ): - Mi dispiace tanto, ma le bambine non possono più andare a scuola.

COMPAGNE DI MALALA. – Non è giusto!!!

NARRATORE: - A casa di Malala…

MALALA: - Non è giusto! Ora prendo il mio computer e farò sapere al mondo cosa rischiamo e come soffriamo ogni giorno.

NARRATORE: - Le parole di Malala, lette dal suo blog, furono trasmesse dalla BBC.

TELESPETTATORE INGLESE 1: - Wow! Sapevo che in Pakistan c’era la guerra, ma non immaginavo tutto questo…

TELESPETTATORE INGLESE 2: - Dovremmo fare qualcosa!

NARRATORE: - La bambina divenne famosa in tutto il mondo. La ragazza,  a cui avevano impedito di andare a scuola, ora è supportata da milioni di persone.

 

COPIONE 3

NARRATORE: - Qualche anno dopo, Malala e le sue amiche stavano salendo sul pulmino per andare a scuola.

AMICA 1 : - Attenta al gradino!

MALALA: - Grazie! Non l’avevo visto! Vado a sedermi in fondo!

TALEBANO ( salendo sul pulmino ): Chi è Malala?

AMICA 2 : - E’ quella là in fondo!

NARRATORE: - Il talebano estrasse da una tasca una pistola e sparò, colpendo Malala alla testa.

AMICA 3: - Scappiamo, scappiamo!!

NARRATORE: - Malala cadde a terra, svenendo e in poco tempo si formò una chiazza di sangue accanto a lei.

AMICA 2: - Presto, chiamate i soccorsi! Chiamiamo l’ambulanza!

NARRATORE: - Dopo un po’ arrivò l’ambulanza che portò Malala all’ospedale.

ARRIVATI ALL’OSPEDALE…

MEDICO : - Non possiamo curare Malala, dobbiamo portarla in un ospedale in Europa!

NARRATORE: - Arrivati in Europa, un ospedale inglese si offrì di curarla.

MEDICI. – Ti promettiamo che guarirai presto, Malala!



 

COPIONE 4 

Nonostante il divieto di andare a scuola, Malala e le sue amiche continuarono a frequentare le lezioni finchè Malala subì un attentato e le spararono. Fu portata in Inghilterra per essere curata al meglio.

NARRATORE: - La guarigione per Malala fu molto lenta e difficile, infatti richiese mesi.

MALALA. – Grazie, dottore! In futuro tornerò nel mio paese per incoraggiare le bambine ad andare a scuola.

DOTTORE: - Io sono d’accordo con te, Malala! Spero di non trovarti ancora in ospedale e spero che tu possa riuscire nel tuo intento. Ci vediamo per un altro controllo!

NARRATORE: - La storia di Malala fu raccontata dai giornali più importanti del mondo. Nel 2014 l’assegnazione del premio Nobel per la pace a Malala fu trasmessa dal telegiornale. Il talebano che le aveva sparato vide che la ragazza era ancora viva e si stupì. Malala parlò al telegiornale.

MALALA: - Non saranno i proiettili a fermare me stessa e niente potrà ostacolare il mio obiettivo. Mandare tutti a scuola.

NARRATORE: - Malala continuò a studiare in Inghilterra all’Università di Oxford e, quando si fu laureata, volò nel suo paese.

AMICA 1 : - Ciao Malala! E’ da tantissimo che ti aspettavo! Come stai? Come sono andate le cose? Hai subito tante operazioni?

MALALA: - E’ stata lunga questa brutta avventura, però sono contenta di riavervi di nuovo con me!

MAMMA: - Cara Malala, mi sei mancata tantissimo!

PAPA’ : - Siamo contentissimi di vederti! Volevamo venire a trovarti in Inghilterra, ma i talebani ce lo impedivano e non volevamo morire.

( AMELIA BOTTURA, 

LE RAGAZZE E I RAGAZZI DI 5^ A di Bozzolo, insegnante ZANOTTI SARA

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