top of page

PIU' DI UN PALLONE

Amrabat.jpg

Anche quest’anno è arrivato il ramadan. Da fine marzo fino a metà aprile, tutti i musulmani del mondo hanno digiunato, cioè non hanno bevuto o mangiato dall'alba al tramonto. Alcuni possono e devono digiunare, ma altri sono astenuti dal farlo: musulmani malati, chi viaggia, bambini poiché non hanno ancora compiuto 14 anni, e bambine poiché non hanno ancora il ciclo mestruale. Poi ci sono loro, atleti musulmani, che hanno digiunato tutto il ramadan, nessun giorno escluso. Durante le partite, gli allenamenti, giocavano senza una goccia d’acqua in corpo, e senza aver mangiato NULLA. Questa è fede. Un gesto assolutamente non banale, che dà un filo di speranza a tutti i musulmani: non sono soli. Quando calciatori come Karim Benzema, Mohamed Salah, Achraf Hakimi, Sofyan Amrabat e molti altri ancora, digiunano, fanno colazione durante la partita, diventano dei veri e propri rappresentanti dell’islam, persone che portano l’idea, il sacrificio, la fede musulmana su gli stadi più importanti del mondo. Calciatori che digiunano, nonostante siano pienamente consapevoli del fatto che non giocheranno al pieno delle loro forze e che potrebbero rischiare la panchina. Loro lo fanno. Un gesto che ha lasciato la popolazione mondiale a bocca aperta, e ha lasciato ogni musulmano con un briciolo in più di fede e orgoglio. Nel campionato inglese (Premier League) è prevista una pausa, durante la partita, per lasciare che i calciatori musulmani facciano colazione, nel caso in cui la partita coincidesse con l’arrivo del tramonto. Nel campionato italiano (Serie A) non è prevista alcuna pausa. Dato che fa riflettere. In Inghilterra, tollerano sportivi di altre fedi, e danno spazio a esigenze, come in questo caso quella di dover fare colazione. In Italia, tollerano sportivi di altre fedi, ma non danno spazio alle loro esigenze. L’Italia non è ancora pronta? Al contrario dell’Inghilterra? Domanda, che ad oggi non trova spiegazione. Per questo, durante la partita Inter-Fiorentina, che coincideva con il tramonto, Luca Ranieri, un compagno di squadra per Amrabat, finge l’infortunio, poiché si era reso conto della stanchezza del compagno, e fingendo l’infortunio, da tempo al giocatore marocchino di bere, mangiare e recuperare le energie. Bellissimo gesto da parte del calciatore fiorentino. Pura empatia. Puro calcio. Come al mondiale, tutti gli arabi, i musulmani, si sono sentiti fieri dei loro calciatori, che con un pallone, hanno portato la fede musulmana in vetta al mondo. Tutti i musulmani, vi dicono: grazie.

                                                                                                                                               Sohaib Nasr Allah

bottom of page