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PREVENIRE O CURARE?

 

A cosa può portare l’invidia?

A Castelbelforte, in provincia di Mantova, lo scorso marzo due ragazze tredicenni hanno aggredito selvaggiamente, colpendola con un paio di forbici, una loro coetanea in un giardino pubblico. Le urla di terrore e di dolore della vittima sono state udite da una donna che abita nei pressi del parco che ha dato l’allarme. Sono arrivati immediatamente i soccorsi. La ragazzina è stata ricoverata in ospedale in condizioni molto gravi, ma fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita. 

Ormai la violenza era compiuta. Si poteva prevenire? Le ragazze sono italiane e hanno famiglie come tante. Profili senza particolarità, senza spigoli, almeno in apparenza. Non hanno mai dato problemi a scuola o tra loro, quindi i professori non hanno potuto intervenire prima. Ma è davvero così? Spesso i giovani indossano delle maschere, facendo credere agli altri che vada tutto bene anche se non è vero. Quali sono i motivi dell’aggressione? Non si sanno per certo. La ragazza vittima dell’aggressione è molto intelligente e le altre due probabilmente erano invidiose. Inoltre litigavano già da un po’ per un ragazzo. L'attacco potrebbe essere stato programmato, senza pensare che qualcuno potesse chiamare i soccorsi. In questo caso la signora che è intervenuta è stata molto coraggiosa e ha fatto il suo dovere. Oppure, visto il gesto, l’obiettivo era proprio quello di diventare “famose” in un paese come Castelbelforte, dove non succede mai “niente di nuovo”. Ma in questo modo hanno solo suscitato terrore nei cittadini. Quando sono arrivati i carabinieri e l’ambulanza, le due colpevoli sono scappate a casa. Probabilmente solo in quel momento hanno capito la gravità della situazione visto che hanno confessato tutto ai genitori. Questi però non le hanno protette ma le hanno accompagnate in caserma. Dove dobbiamo cercare le radici di tanta assurda violenza? Scuola e famiglia sono state poco interessate? O le ragazze hanno nascosto tutto così accuratamente da passare inosservate? Quell’attimo di rabbia è stato fatale. Cosa si può fare adesso? L’unica alternativa rimasta è curare. Le due verranno sanzionate. I professori e i genitori devono stare più attenti alla personalità e alle abitudini dei ragazzi. Tutte e tre verranno mandate dallo psicologo per essere aiutate a sfogarsi in modo pacifico, evitando che accadano ancora episodi di questo genere. Il sindaco di Castelbelforte è rimasto colpito anche dalla loro età. Se già ora si comportano così, fino a dove arriveranno quando saranno adulte? Sono i giovani ad essere sempre più coinvolti nelle violenze e negli atti vandalici, con la scusa di essere minori che si "divertono". Una normalità su cui tutti, noi ragazzi e gli adulti che ci stanno vicini, dobbiamo interrogarci. 

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Makishti Silvia

Indries Eliza

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