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LA COMPASSIONE... A MODO MIO

Io amo disegnare. Mi piace anzi mi è sempre piaciuto, mi aiuta a capire meglio qualcosa di me e degli altri. Quando a scuola ci hanno proposto questo concorso di disegno, organizzato dai Lions ,ho pensato subito che mettermi in gioco sarebbe stata una buona idea. Guidare con compassione: il tema non è facile. Mi sono molto interrogata su cosa significhi la parola compassione, e l’ho chiesto anche a scuola. “ Atteggiamento comprensivo e soccorrevole verso uno stato penoso”, questo è quanto dice il dizionario. Ci ho riflettuto, e ho collegato questo al mio vissuto personale. Mia nonna, che da tempo risiede in una RSA e che ora si trova ad avere costantemente bisogno di aiuto.

Ho chiuso gli occhi, e l’ho vista, come mi è successo numerose volte, in attesa del pranzo.

Questa volta invece di vederla in una grossa camera con altre persone anziane in difficoltà, l’ho immaginata da sola in una stanza con accanto se una persona allegra che cucinava per lei e l’aiutava a mangiare.

Così è stato e ho pensato ad una grande nuvola gialla , perché giallo è il colore dell’allegria , con mia nonna in veste da camera , tranquilla ad aspettare .

Vicino ho disegnato una stufa a fornelli su cui sta borbottando qualcosa e accanto una tavola apparecchiata solo per lei. Ho voluto usare colori accesi e vivaci, perché questa immagine alla fine è un mio sogno. Infatti ho cercato di descrivere uno spazio reale ma non troppo , con dentro personaggi veri e fantastici. Uno spazio in cui immagino che la parola compassione smetta di essere solo una parola.

Ambra Turotti

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