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LA VOCE DEI BAMBINI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono una ragazza che sogna in grande. Mi piace fare di tutto, o quasi. Adoro sorridere, ballare, imparare nuove lingue, viaggiare, immaginare, ascoltare la musica, fotografare gli attimi, scrivere i miei pensieri, giocare con i bambini, ascoltare chi ha bisogno. Però non mi sento molto a mio agio quando sono io a dover parlare delle mie insicurezze. Non è facile trovare la mia essenza o il lavoro adatto a me. Non intendo cercare la perfezione come ho sempre fatto, perché non credo esista. La risposta è dentro di noi da sempre, non è mai tardi per trovarla. L'essere umano è così accecato da sé stesso che non se ne rende conto, vive costantemente con la paura di fallire ed essere giudicato. Ma rimango dell'idea che sia meglio l’insuccesso di un tentativo che il rimpianto di non averci mai provato. 

Durante la Scuola secondaria di I grado ho rafforzato il mio amore per la mente umana, la psicologia. Un mondo affascinante, ma allo stesso tempo complesso e infinito. Perciò, un giorno, mi piacerebbe diventare psicologa, in particolare, infantile. Si lavora con i bambini a partire dai due anni, fino ai ragazzi in età adolescenziale. Anche se si è piccoli, le difficoltà non mancano mai. Le circostanze che ho avuto intorno mi hanno costretta a cambiare, a maturare forse prima del dovuto. Per qualsiasi tipologia di situazione, quando nessuno è in grado di ascoltarci e capirci, c'è il bisogno dell’intervento di questa figura esterna. 

Il termine “psicologia” deriva dal greco psyché (spirito, anima) e da logos (discorso, studio). È una scienza che si occupa dello sviluppo dell’individuo, della sua mente, dei suoi comportamenti e di come si relaziona con gli altri. Lo psicologo non risolve i problemi della persona, ma la aiuta ad essere più consapevole della loro presenza e gli insegna come gestirli. Vale lo stesso per le piccole difficoltà quotidiane, in modo da evitare di aggravare la situazione. Non si pensi che i pazienti siano malati di mente, è normale provare emozioni spiacevoli. Lo psicologo può lavorare in una scuola o in un consultorio nel quale offre un servizio gratuito. Io vorrei lavorare presso un consultorio, in modo da dare l’opportunità di essere aiutati anche ai bambini che non hanno una stabile situazione economica. 

Non tutte le scuole hanno la possibilità di attivare uno “sportello d’ascolto” come nel mio Istituto. La dott.ssa Simona Guaresi, psicoterapeuta, ha fatto un intervento nelle classi terze riguardo al percorso di orientamento sulla scelta delle scuole superiori. Da quel momento ho riflettuto seriamente sul fatto che anche io potrei svolgere il suo lavoro. Anche prima ci avevo pensato, perché notavo che i miei amici si fidavano molto di me nel parlarmi delle loro insicurezze e mi faceva piacere aiutarli. Conoscendo di persona questa professionista e ascoltando la sua storia, mi sono convinta ancora di più. È stato il mio punto di ispirazione. 

Nella mia scuola sono intervenute anche alcune psicologhe del Consultorio Ucipem di Cremona per sostenerci nel nostro percorso adolescenziale, a volte difficile. Abbiamo parlato delle emozioni e della pubertà, un incontro secondo me importante per prendere più consapevolezza di noi stessi e avere il coraggio di parlarne. In questo servizio di solito lavorano anche il pediatra, l’assistente sociale, il ginecologo, il sociologo, gli infermieri e il neuropsichiatra. 

A seconda dei problemi e dell’evoluzione del paziente, si provvede con il numero delle sedute che durano circa un’ora. Lo psicologo non prescrive terapie farmaceutiche. Il lavoro dello psicologo infantile è molto impegnativo, servono infatti passione, talento, competenze e attitudini particolari. I bambini piccoli, a differenza di quelli più grandi e degli adolescenti, non riescono a esprimere a parole ciò che sentono, lo fanno attraverso il loro comportamento. È necessario saper dialogare con parole semplici, essere empatici, attenti ai dettagli, prudenti per non risultare troppo invasivi o insistenti, gentili, pazienti e confidenziali. 

A partire dalla Scuola Secondaria di II grado è preferibile scegliere il Liceo delle scienze umane, ma non è obbligatorio. Dopo la maturità si può frequentare per esempio la facoltà universitaria di “Scienze e tecniche psicologiche”, ma ce ne sono tante altre. Tutte durano cinque anni e si dividono in triennale e magistrale, l’importante è conseguire la laurea in psicologia. Successivamente si deve frequentare un Master o una scuola di specializzazione e svolgere il tirocinio per poi entrare effettivamente nel mondo del lavoro. Lo studio però non finisce mai, è necessario frequentare corsi di aggiornamento e di formazione continui. All’inizio si teme di non essere all’altezza, bisogna fare tantissimi sacrifici, ma alla fine le soddisfazioni sono immense. L'orgoglio di avercela fatta, la gioia di rendere i bambini felici e le famiglie serene superano le fatiche. Non bisogna rinunciare se la strada risulta piena di imprevisti. Se ci si rende conto che non è quella giusta, si può sempre tornare indietro, ma ci vuole tanta forza di volontà.

I disturbi più diffusi tra i giovani sono l’ansia, la depressione, l'autolesionismo, l’autismo, l’iperattività, quelli alimentari, dell’apprendimento e del sonno. I bambini e i ragazzi hanno iniziato ad andare dallo psicologo soprattutto durante e dopo il periodo della pandemia. Non si poteva uscire di casa quindi si faceva didattica a distanza. È stato necessario avvicinarsi di più alla tecnologia come fonte di intrattenimento e di comunicazione con la famiglia, gli amici e le maestre o i professori. Però alcuni ne hanno fatto un uso sbagliato e abusivo, causando anche atti di cyberbullismo. Per certi lo stato di solitudine è stato davvero un dramma, infatti si sono verificati diversi casi di tentati suicidi o di cattivi pensieri. In questo caso la situazione diventa molto più grave e deve intervenire lo psichiatra. In molte famiglie entrambi i genitori non andavano a lavorare, perciò per gli uomini aggressivi è stato più facile violentare la donna e i figli sono stati costretti a subire tutto.

Platone ha affermato che, secondo le sue teorie, il concetto di psicologia è nato già nel 450 a.C. circa da Antifonte, filosofo e oratore greco. In piazza a Corinto costruì uno spazio dedicato al dialogo con i malati che cercava di confortare. Ma la nascita della psicologia moderna risale al 1879 a Lipsia, dove Wilhelm Wundt e altri studiosi diedero vita al primo laboratorio di psicologia sperimentale. Ci sono anche altre figure che hanno approfondito per primi le specializzazioni della psicologia, come Jean Piaget, padre della psicologia dello sviluppo, o Gordon Allport, padre della psicologia della personalità. La psicologia infantile invece è stata studiata all’inizio del 1900 negli Stati Uniti. Lo psicologo Lightner Witmer fondò la prima clinica che si occupava dei bambini con disturbi di apprendimento verificati a scuola. In Italia gli psicologi iniziarono a diventare professionisti sempre a partire dal 1900, quando ci fu una crisi generale delle professioni tradizionali, ovvero dottori, avvocati e ingegneri. Molti esperti hanno preso spunto da personaggi del passato per approfondire i loro pensieri sulla psicologia. Per esempio Burrhus Skinner, psicologo statunitense nato nel 1904, studiò il condizionamento comportamentale umano basandosi sugli esperimenti di Ivan Pavlov, ricercatore russo del 1849, riguardo al comportamento degli animali.

Al giorno d’oggi sono stati trovati altri strumenti per rendere più efficace la terapia. In futuro nasceranno nuove tecnologie ed è un bene perché, per esempio, ci sono bambini autistici che sanno interagire solo con robot appositi. È importante però non perdere l’importanza della figura umana che, secondo me, è fondamentale. Solo una persona può capire ciò di cui ha davvero bisogno un’altra persona umana per stare bene. In fondo nella nostra diversità siamo tutti uguali. Rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030, la figura dello psicologo può contribuire garantendo la salute e il benessere, la parità di genere, riducendo le disuguaglianze, promuovendo la pace, la giustizia, le istituzioni solide e la partnership per gli obiettivi. 

Ora questo lavoro è considerato più adatto alle donne, infatti in Italia i due terzi degli psicologi sono donne. Invece nel passato tutti i grandi studiosi erano uomini.

In alcuni Paesi dell’Europa orientale, dell’Asia o dell’Africa, il concetto di “psicologia” non viene considerato molto. Questo a causa delle culture, delle mentalità e delle condizioni di vita.

I dati della situazione lavorativa degli psicologi in Italia sono cambiati di continuo nell’ultimo periodo. Se nel 1998 operavano 27.000 psicologi su 56 milioni di abitanti, oggi sono più di 120.000 su 60 milioni. Ogni anno si laureano in psicologia circa 7.000 studenti ma, purtroppo, non tutti riescono a trovare lavoro perché c’è molta concorrenza. Per quanto mi riguarda, farò del mio meglio per realizzare il mio sogno.

La richiesta sul mercato dello psicologo infantile aumenterà ancora di più perché i bambini sono sempre più coinvolti nei problemi degli adulti. I giovani di oggi, che non sanno gestire le proprie emozioni e si impegnano poco per rimediare, saranno i genitori del domani. È una continua reazione a catena che dobbiamo fermare insegnando alle generazioni future i veri valori della vita che per noi stanno diventando invisibili.


 

Eliza Indries

Psicologo di Childs
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