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LO SGUARDO SUL VUOTO

Secondo me, parlare già da giovanissimi dell'argomento dell'eutanasia può servire per capire meglio com'è il mondo e farci un'idea su di esso. Questo tema, inizialmente, non lo conoscevo, ma ora so che l'eutanasia consiste nel porre fine alla propria vita consapevolmente e può avvenire in due modi: attraverso la somministrazione di un farmaco o staccando i supporti vitali a una persona che si trova in una situazione vitale critica. Questa pratica la prendono in considerazione le persone che sono gravemente malate e non possono guarire, perché vogliono porre fine ai loro dolori. Il suicidio assistito, in Italia, è reato, mentre in altri Paesi, come la Svizzera, è legale. Ma è giusto considerarlo reato o è un'azione lecita? Perché il suicidio, quindi porre fine alla propria vita da soli, senza che nessuno lo sappia, può non essere un reato, ma farsi aiutare a morire da qualcuno, in Italia, è reato? Per me, questa cosa non è giusta; non capisco perché non si debba rendere legale il suicidio assistito. Secondo me, è importante parlare a scuola di questo argomento nelle giuste occasioni, ma al momento non è un tema che mi riguarda da vicino, perché non conosco nessun malato che si trova nella situazione di desiderare di ricorrere all'eutanasia. La questione ha tanta rilevanza nel dibattito politico, perché si deve decidere se l'eutanasia debba rimanere illegale o possa essere legalizzata e si vuole capire come mai delle persone chiedano questo “trattamento” e anche perché in Italia sia illegale, mentre in altri Paesi no. Ora come ora, mi sono fatta una mia idea su questi argomenti ma ci sono ancora molte domande nella mia testa a cui devo ancora rispondere.
Gaia Molinari

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