IL CARLSEN BOZZOLESE
Ho intervistato il nostro campione di scacchi Tommaso Nardi e il suo istruttore Giorgio Bozzoli. Tommaso Nardi, bozzolese a tutti gli effetti, è stato riconosciuto dalla FederScacchi il miglior capitano delle squadre del Torneo Regionale della Lombardia, tenutosi ad Erba presso Lario Fiere l’11 aprile 2024.In seguito ad un laboratorio di scacchi che faceva parte del progetto “Scacco al re” ideato e organizzato dal nostro Istituto Comprensivo, alcuni alunni hanno vinto le rispettive gare provinciali, guadagnandosi il pass per la partecipazione alle fasi regionali e qui il nostro campione ha vinto quasi tutte le partite, aggiudicandosi il primo posto nella classifica individuale tra le migliori 21 squadre partecipanti. Il nostro istruttore, che coinvolge da sempre tanti ragazzi del nostro territorio con le sue interessanti attività didattiche, ci ha permesso con il suo prezioso intervento di appassionarci alla scacchiera e raggiungere livelli inaspettati, grazie alla sua tenacia e alla sua passione che ci ha travolto positivamente.
Ho quindi deciso di intervistare Tommaso.
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Che emozioni provi prima della partita? Hai l’adrenalina alle stelle o provi paure o ansie?
Sono indifferente. Non provo tante emozioni. L’importante è concentrarsi sulla scacchiera, perché se ti fai prendere dalle emozioni giochi male e hai buone probabilità di perderla.
Ti aspettavi in questo campionato di arrivare ai primi posti?
No, è stata una sorpresa perché io avevo perso una partita, ma dopo aver scoperto che quasi tutti i capitani ne avevano persa almeno una, così grazie al sistema di spareggio “buchholz” sono arrivato primo tra le “prime scacchiere" delle squadre. Oltretutto, gli altri giocatori provenivano da circoli appositamente creati per gli scacchi e li praticavano come un vero e proprio sport.
Avevi delle aspettative su questo campionato?
La prima cosa che mi sono detto e che mi sono impartito come obiettivo era quello di arrivare tra i primi dieci nella classifica delle prime scacchiere.
Pensi che giocherai nei prossimi anni a scacchi e parteciperai a dei tornei?
Tornei non lo so, però sicuramente continuerò a giocare a scacchi: forse Giorgio (Bozzoli) mi potrà inserire nell’associazione degli scacchi e diventare un membro di quella federazione.
Pensi che gli scacchi possano essere un’alternativa appassionante per gli adolescenti rispetto alla console di videogiochi?
Sì, perché gli scacchi sono uno sport a tutti gli effetti, anche se non fisico ma mentale.
Chi ti ha trasmesso la passione per gli scacchi e quando è stato?
Mi è stata trasmessa da mio padre, lui mi ha insegnato per primo a giocare. Poi mi ha inserito in un corso dove era presente anche Giorgio e grazie a lui sono riuscito ad essere sempre più bravo e competitivo fino a diventare quello che sono ora.
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Di seguito, mi è sembrato importante raccogliere anche il punto di vista di Giorgio Bozzoli, il preparatore di Tommaso.
Nella sua veste di insegnante pensa che sia la scuola che deve offrire un’alternativa di interessi agli adolescenti come può essere la passione per gli scacchi ma dovrebbe essere anche la società o i genitori a dare un’alternativa alla noia che investe gli adolescenti di oggi?
Sì, la scuola sicuramente, perché il progetto scacchi funziona benissimo ed è utilissimo per i ragazzi per capacità mnemoniche, capacità di calcolo, capacità di mettersi in gioco. La scuola sicuramente deve offrire qualche altro tipo di progetto; deve potere avere un panorama di progetti abbastanza ampio per poter coinvolgere tutti i ragazzi e ovviamente anche a casa i genitori dovrebbero stimolare i figli e “non farli sedere sul divano”, ma aiutarli a sviluppare delle capacità che possono vedere in loro, sia fisiche sia intellettuali.
In conclusione vanno bene tutti gli sport, purché soddisfino i bisogni degli studenti.
Leonardo Pietralunga