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MAESTRA PER UN GIORNO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A novembre la professoressa Malagola ha consegnato alla classe un foglio su cui c’era scritto che noi alunni delle classi prime della scuola secondaria di primo grado saremmo stati coinvolti in un’UDA denominata “Maestri per un giorno”.Questo lavoro consisteva nell’ideare e progettare, in gruppi formati da quattro o cinque alunni, un’attività che durasse circa trenta minuti per le classi quinte della scuola primaria di Bozzolo e di San Martino. Nel giorno dedicato all’open day i nostri ospiti si sarebbero divisi in diversi gruppi e sarebbero andati da una classe all’altra per scoprire e capire il nostro modo di lavorare, di pensare, cosa viene svolto durante gli orari scolastici e quali materie vengono praticate. Le classi 1A, 1B, 1C si sono divise in gruppi ed hanno scelto una materia o un’attività da proporre. Il mio gruppo era composto da Lorenzo, Sofia, Marco e Hajar. Come disciplina abbiamo scelto scienze e come tema da trattare “gli esperimenti sulle proprietà dell’acqua”. Abbiamo lavorato su una presentazione in modo da non litigare: prima discutevamo su cosa scrivere e poi ognuno digitava la propria slide. Usando questo metodo siamo diventati un vero e proprio gruppo. Ci confrontavamo tranquillamente e serenamente. La materia ci ha sempre appassionato e speravamo di trasmettere agli alunni il nostro interesse. Per costruire l’attività in modo chiaro l’abbiamo suddivisa in diverse fasi: all’inizio abbiamo pensato cosa inserire in ogni slide; poi abbiamo riportato le regole sulle proprietà dell’acqua (capillarità e tensione superficiale); inoltre abbiamo scelto gli esperimenti da proporre. Il primo “H2O rampicante” consisteva nel versare dell'acqua in vari bicchieri e aggiungere i coloranti (un colore diverso per bicchiere). Dopo aver mescolato i vari liquidi, bisogna prendere due fazzoletti e creare due piccoli rotoli. A questo punto, i bicchieri vanno disposti uno di fianco all'altro e, a cavallo dei contenitori, si devono porre i due rotoli di carta in modo che le estremità si intingano in bicchieri differenti. Dopo qualche minuto si vede l'acqua colorata risalire i pezzi di carta e "incontrare" gli altri colori. Questo esperimento mette in atto la capillarità. Il secondo esperimento si chiama invece “buchi nell’acqua”. Si deve riempire d’acqua un catino e cospargere di borotalco la superficie dell’acqua. Poi bisogna mettere su un dito una goccia di sapone liquido e immergerlo nell’ acqua in modo da bucherellare il borotalco con il dito insaponato. Quest’esperimento mette in atto la tensione superficiale. Infine abbiamo aggiunto delle immagini nelle slide per rendere più chiaro il nostro progetto. Abbiamo incontrato una difficoltà: fino al giorno stesso dell’esposizione non sapevamo se un nostro compagno si sarebbe presentato. Fortunatamente è riuscito a riprendersi dalla malattia ed è venuto. La nostra proposta di scuola secondaria di primo grado era divertente, interessante ma anche un po’ impegnativa perché, in poco tempo, era difficile da capire. Sono soddisfatta del lavoro finale perché ho imparato a gestire i tempi, a collaborare con il mio gruppo e impegnarmi. Non avrei cambiato nulla, perché ho ascoltato i miei compagni. Quando “insegnavo” ero entusiasta del lavoro che avevo svolto, eccitata e determinata. Mi sentivo proprio una maestra! Quando ponevo domande gli alunni mi fissavano per qualche secondo; poi, quelli più interessati, rispondevano. Nonostante ciò cercavo di coinvolgere e integrare tutti nel laboratorio da noi proposto. Spero di avergli trasmesso interesse per le attività che vengono svolte alle medie, la serietà e come ci si comporta, il rapporto tra noi ragazzi ed i professori, il clima che si respira e la volontà di noi ragazzi nell’andare a scuola. Questa attività mi ha insegnato a saper ascoltare gli altri e soprattutto gli insegnanti. Penso che il loro lavoro sia difficile perché bisogna capire ciò che dicono gli alunni, spiegare loro gli argomenti con parole semplici, richiamarli se fanno rumore o disturbano i compagni e bisogna preparare le attività.

Gioia Zanoni

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