L'ARTE DELL'IGNORANZA
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Qual è la differenza tra nudità nel contesto dell’arte e in quello della pornografia?A marzo dello scorso anno, in Florida, un'insegnante è stata dimessa dal suo lavoro, con l’accusa di aver mostrato ai propri alunni contenuti espliciti. In realtà la docente ha semplicemente proposto l’opera del David di Michelangelo, una famosissima “icona” del Rinascimento, espressione di perfezione e di forza. I genitori degli alunni hanno aperto un dibattito sulla base di alcune lamentele perché ritenevano che l’istituto scolastico avrebbe dovuto avvisarli e chiedere un’autorizzazione. Questo perché pensavano che la visione di questa scultura fosse troppo “pericolosa” per dei ragazzini della loro età. L’arte può diventare denigrazione del corpo, visto come gioco e non sotto forma di vita? Semplicemente no. L'arte è amore per il sapere e anche il corpo, soprattutto nella nudità, è cultura. Analizzando il celebre dipinto della Venere di Botticelli, anche i difetti di questo soggetto la rendono “perfetta” agli occhi delle persone. Per esempio il colore della pelle che tende ad essere molto chiaro, oppure la notevole incrinatura del corpo, sbilanciato sulla conchiglia. Nel Rinascimento però, un quadro come questo, non sarebbe mai risultato osceno e ritenuto oggetto di pornografia, semplicemente perché le persone erano abituate a questo genere di rappresentazioni. Comprendere queste opere nel loro vero significato serve per riuscire a cogliere quegli aspetti “nascosti” e che con un’analisi superficiale noi, oggi, non capiremmo. In alcuni casi però si è ricorso alla censura per “proteggere” tutti coloro che potrebbero indignarsi davanti al nudo artistico. Il con-fine tra arte e pornografia si sta dissolvendo per dare spazio ad una realtà dove il nudo che rappresenta la purezza è da nascondere. In questa situazione, a svolgere un ruolo chiave, ci sono gli adulti che hanno il compito di educare i giovani, anche se non sempre la cultura vince contro l’ignoranza. È il caso infatti di una pubblicità censurata il maggio scorso, nella metropolitana di Glasgow. Questa mostrava il David di Michelangelo per sponsorizzare un ristorante. Alcuni responsabili del marketing si sono lamentati, sostenendo che le parti intime di questa scultura non erano abbastanza coperte e sono stati costretti a modificare l’immagine coprendo le parti intime per “difendere” gli spettatori. Chi conosce l’arte e il suo vero significato, sarebbe stato in grado tuttavia di capire che quello era un simbolo di un Paese, e quindi un'eccellenza. A questo punto viene logico chiedersi se in un mondo frenetico e oggettivo, ci sia spazio alla riflessione artistica e alla sua giusta interpretazione. Ma qual è la differenza e il confine tra arte e pornografia? L’arte si basa sul concetto di perfezione, quindi può essere tutto. Mentre la pornografia si basa sull’esibire il proprio corpo come un’immagine di cui tutti possono farne uso.La nudità è la rappresentazione della nostra identità o dignità, concezione o accenno della nostra personalità. Se non ne conosciamo il vero significato ci può trasmettere vergogna e pudore. L’arte è la rappresentazione di un’idea, di un pensiero, di un concetto, di un'emozione, di una realtà. L’arte è intesa come ciò che l’uomo può produrre, in diversi periodi storici, attraverso forme, linee, colori, suoni, parole. Di solito è riferita alla pittura, alla scultura e all’architettura, ma anche a opere teatrali o musicali. Richiede ingegno e abilità. La pornografia è invece la manipolazione dell’uomo o della donna, rappresentati come oggetti. Attraverso scritti, disegni, fotografie, film, spettacoli, presenta soggetti o immagini ritenuti osceni. Ha lo scopo di stimolare eroticamente il lettore o lo spettatore.I genitori, figura utile e principale ad aiutare i propri figli devono, insieme alla scuola, devono sostenere l'educazione della propria prole. L’arte si può conoscere attraverso la conoscenza del passato e del presente, ma anche con l’esperienza di viaggi in luoghi lontani, oppure in città perché anche il paesaggio è una forma d’arte a cielo aperto. Lo stesso Arthur Rimbaud, nella sua Bohème, ci invita a cogliere la bellezza nelle piccole cose, come le stelle. Sono sopra le nostre teste, bellissime, ma neppure ce ne accorgiamo. Qual è allora la vera cultura? Cos’è la bellezza? Avere “tasche sfondate”, “un buco nei calzoni” o dormire all’aperto ci rende meno liberi? Meno ricchi? Qual è la vera ricchezza e come possiamo raggiungerla? Spogliandoci di tutto. E come Rimbaud possiamo trovare la nostra strada.
Pelizzoni Alice
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