(MIA) CARA ITALIA
Mattina 27/10/1922
Sono passati 4 anni dal termine della guerra, ed io non so ancora gestire il malcontento dei miei cittadini. La loro insoddisfazione è dovuta al fatto che la guerra li ha privati di tutto quello che avevano, e le terre che abbiamo promesso ai soldati sopravvissuti, sono richieste che non possono più essere ottemperate, poiché il mio regno attualmente versa in una condizione economica critica. Loro odiano chiunque sia nato nella ricchezza, e chi come me potrà vantare fino alla morte di una vita agiata. La mia Italia è sul punto di implodere, ed io, per la prima volta, ho paura. Ho paura che possa crollare tutto quello che mio nonno ha costruito assieme a Cavour. La frustrazione dei miei sudditi mi spaventa. Tutti i ceti sociali sono stati fortemente colpiti dalla guerra. Anche i piccoli imprenditori, che avevano iniziato a produrre utensili bellici, sono in forte crisi. Crisi dovuta all’immediata conversione della loro produzione industriale, poiché convertire un società, è rischioso e costoso. Io dovrei garantire dei fondi che possano favorire questa conversione, ma adesso non mi è possibile. Il Paese non ha le risorse necessarie. Moltissimi altri ex operai, ora sono incapaci di lavorare, e questo è dovuto alle loro incapacità fisiche causate dalla guerra. Le lamentele sono infinite: i salari non bastano, la suddivisione del denaro è squilibrata, e tutto costa troppo per tutti. Ed è proprio a causa di questi inappagaménti, che sta emergendo il partito Socialista, il quale rivendica i diritti di tutti i lavoratori insoddisfatti, e di conseguenza svantaggia l'alta borghesia e la nobiltà, ed è per questo che io lo temo. Però è emerso un altro partito, il partito fascista. Il suo leader, Benito Mussolini, inizialmente, sosteneva gli ideali socialisti, ed era un partito che avvantaggiava i lavoratori, ma ora, sta orientando i suoi ideali verso le necessità dell'alta borghesia. Ho parlato con miei svariati amici, grandi proprietari aziendali, e mi hanno informato di star sostenendo concretamente il partito fascista, poiché le "squadracce", un gruppo di giovani ragazzi armati al servizio del fascismo, che sottostanno agli ordini di Mussolini, stanno chiudendo tutti i sindacati, facendo anche uso della violenza. L'impossibilità dei lavoratori di riunirsi e di poter concretizzare i loro bisogni in richieste è un fattore che favorisce tutti i proprietari aziendali e l'alta borghesia. Questo avvantaggia anche me, poiché non ricevere più lamentele, e le continue richieste irrealizzabili dei sindacati è un sollievo. Il partito fascista, evitandomi queste richieste impossibili, ed aiutando gli imprenditori a gestire i lavoratori, sta mantenendo indirettamente la stabilità del mio regno. Poiché l’Italia in questo momento ha bisogno di forza lavoro, e di un regime che possa garantire la stabilità del paese, evitando le continue tensioni dovute all'eccessiva libertà concessa ai singoli cittadini. Però io temo Mussolini, per quanto lui possa apparire come un salvatore per molti, io lo ritengo un uomo pericoloso. Lui è forte e carismatico, ed ha le capacità di stravolgere il Regno.
Sera 27/10/1922
È arrivata la cena, e con essa una notizia terribile. Il ministro Facta mi ha informato che Mussolini ha organizzato una marcia su Roma, al fine di impossessarsi del potere. Tutto dovrebbe avere inizio alla mattina di domani. Io sono confuso. Temo cosa potrebbe avvenire domani. Sono sicuro che il fascismo sia il male minore, attualmente, per l’Italia, però io temo di essere privato del mio potere da entrambi i partiti di maggiore spicco (socialista e fascista). Facta, ed altri uomini di potere mi consigliano di dormire, poiché nulla è certo, Decido di seguire il loro consiglio, ma la notte mi appare eterna, mi parve di sprofondare, lentamente, nei miei pensieri.
Mattina 28/10/1922
Non erano solo voci. Migliaia di ragazzi vestiti di nero sono alle porte di Roma, e nuovamente il Presidente del consiglio dei ministri, Facta, mi invita a richiamare l’esercito, e di fermare quello che è a tutti gli effetti un colpo di stato. Io decido di aspettare. Sono ancora troppo titubante a riguardo. Voglio osservare l'evolversi della situazione. Però, devo ricordarmi, che anche l'attesa è una scelta.
Pomeriggio 28/10/1922
Sono entrati in città, questo è l’ultimo momento per fermarli, ma ho deciso di continuare ad aspettare e riflettere sulle ipotetiche conseguenze di ogni mia scelta. Mi rimane poco tempo, ma voglio evitare di fare scelte avventate. Questo è un momento delicatissimo per il mio Paese, ed io non voglio peggiorare ulteriormente la situazione critica in cui versa, e ritengo che il fatto di non agire temporaneamente, possa essere una scelta provvisoria per riflettere sulle prossime mosse.
Mattina 29/10/1922
Facta ha convocato un Consiglio dei Ministri nel quale, lui e tutti i Ministri convocati, hanno deciso di respingere Mussolini. Mi ha portato il verbale stamani, ed io mi sono rifiutato di firmarlo ed acconsentire. La scelta spetta solo ed esclusivamente a me. Io temo una una guerra civile, dovuta alla forte contrapposizione tra lo stato, il partito socialista, e il partito fascista. Potremmo rischiare una guerra civile ai fini di una conquista del potere, ed è per questo che ho dichiarato a Facta che voglio permettere ai fascisti di procedere con la marcia, e voglio invitare Mussolini qui a Roma, per conferirgli il potere di capo del governo. Ho deciso questo a seguito delle mie riflessioni durate tutta la giornata di ieri, giornata nella quale avevo deciso di non agire, ma di attendere, per avere il tempo necessario per riflettere adeguatamente. Ed sono arrivato a una conclusione: in questo momento l'Italia ha bisogno di un governo che sappia gestire questo periodo di grave crisi interna, e fermare ora l'ascesa del fascismo, potrebbe favorire un'ipotetica rivoluzione socialista, poiché toglierebbe loro ogni singolo ostacolo. Io temo entrambi i partiti, perché rischierei di perdere il mio potere, e rischierei di avere un regno o totalmente fascista, o totalmente socialista, poiché attualmente non esiste un partito che possa accontentare entrambi gli ideali. Attualmente ritengo che il partito socialista sia il partito meno adatto in questo periodo storico, poiché rischierebbe di incrementare ulteriormente lo stato di insoddisfazioni, e di richiedere ulteriori “diritti” irrealizzabili. Penso che il fascismo invece possa essere un cura a questo momento delicato dello stato, e che possa ristabilire l'ordine delle cose, evitando quelle che sono le aspirazioni di uno stato con ideali socialisti, e che quindi il fascismo possa essere anche una cura per quello che è il movimento del Partito Operaio Socialdemocratico, attualmente presente nell’ex impero russo, ma che sta coinvolgendo tutta l’Europa. Io ho paura anche di questo. Ho paura che l’Italia venga contaminata dagli ideali russi.
Sera 30/10/1922
Sto ricevendo continuamente lamentele da moltissimi ministri. Molti mi chiedono attualmente il perché di questa mia scelta, ma non mi è possibile rendere le mie motivazioni pubbliche. Domani è il giorno nel quale io conferirò il potere a Mussolini, e molto probabilmente domani sarà il giorno più importante della storia italiana di questi anni, poiché Mussolini è l’uomo che può stravolgere totalmente lo stato italiano, ma io confido nel fatto di riuscire a riappropriarmi del mio potere, terminato questo periodo difficile.
Sera 31/10/1922
Stamani ho conferito il ruolo di capo del governo a Benito Mussolini. Sono sicuro di aver preso la decisione giusta, ma sono comunque turbato, perché in ogni caso, come sempre, qualsiasi scelta arrecherà anche dei danni. Come Re devo ricercare il compromesso in qualsiasi cosa, eppure non sempre esistono i compromessi, ed in alcune situazioni sono costretto a scegliere. Ho deciso di documentare per iscritto le mie scelte e opinioni riguardanti questo periodo. Non so se queste mie parole verranno mai lette dalle future generazione, ma io mi auguro proprio questo. Per un istante, mettetevi nei miei panni, cosa avreste fatto? Come sempre, è semplice giudicare, ma provate a pensare di essere me. Non ho deciso io di essere Re.
Sua Maestà
Vittorio Emanuele III
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Sohaib Nasr Allah