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IL LAVORO COME PASSIONE

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“L’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate”. “Dovete trovare quello che amate e questo vale sia per il lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita e l’unico modo per essere realmente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l’avete trovato continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo avrete trovato. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore man mano che gli anni passano”. Steve Jobs. La passione che ho per i cavalli è nata ed è cresciuta dentro di me sin dall’ infanzia. Giocavo con gli animali di gomma della fattoria e in particolare attiravano la mia attenzione i cavalli. Per il mio terzo compleanno i miei genitori mi regalarono un cavallino a dondolo. Ho un ricordo bellissimo di momenti felici trascorsi sulla sua groppa, momenti spensierati, a volte buffi, a volte “scivolosi” poiché puntualmente, cercando di andare al galoppo, finivo per cadere a terra. Ad oggi, che ho quasi quattordici anni, sento che questa passione non mi ha mai abbandonata anzi, mi ha sempre accompagnata nella vita e lo fa tutt’ora. L’ equitazione può essere una terapia contro lo stress e può dare sostegno e beneficio a persone anziane o con disabilità. Svolgo equitazione da dieci anni. Ero molto piccola quando per la prima volta sono salita su un pony. Oggi sono un’atleta a livello agonistico: ho svolto esami che mi hanno permesso di raggiungere vari livelli di conoscenze teoriche e pratiche tra cui patente B, corsi/stage di Salto Ostacoli, Dressage e Cross Country. L’equitazione non è soltanto uno sport ma è una vera e propria disciplina e purtroppo non tutti sanno tutto l’impegno che c’è dietro. Su questo aspetto ho deciso di approfondire il discorso “intervistando” due membri della CT Academy: Andrea Benatti e Marianna Bellotto della Corte Fienilone Sport Horses di Borgoforte. Grazie a loro ho potuto conoscere tecniche mirate per instaurare un forte legame uomo-cavallo con una ricerca di equilibrio, in fase addestrativa, chiamata equitazione naturale; ad essa è legato il “Metodo della consapevolezza equina Tellington-Jones” al fine di ottimizzare prestazioni e salute animale. Queste conoscenze vorrei metterle a disposizione, in futuro, per lavorare sul piano medico e tecnico/addestrativo, con i cavalli giovani, in preparazione ad una carriera sportiva. Oggi, rispetto al passato, vi è una crescita della visione evolutiva del cavallo sportivo il quale, in antichità, aveva una connotazione prettamente militare e il suo impiego e la sua preparazione fisica seguivano rigidissimi schemi. La prima scuola equestre fu fondata, a Napoli, dal cavaliere Giovan Battista Pignatelli intorno al 1532; i metodi utilizzati per l’addestramento sottomettevano il cavallo contrastandolo nelle sue azioni naturali e quindi era costretto, con la forza, ad obbedire. Intorno a fine Ottocento Federico Caprilli (1868-1907), tenente dell’esercito italiano, elaborò una sperimentazione rivoluzionaria che, attraverso l’osservazione del cavallo, si fondava sulla necessità di dare maggiore libertà all’animale tale da renderlo calmo e collaborativo; questa modalità andava in diretta contrapposizione alla centenaria tradizione militare e che però, ad oggi, ha posto le fondamenta che sostengono l’equitazione moderna. Vorrei dedicare i miei studi scolastici alla chimica, inizialmente, per poi dedicarmi alla medicina veterinaria con specializzazione in osteopatia equina.Una qualità dell’addestramento abbinata alla conoscenza fisiologica del cavallo, rispettando criteri importanti per il “benessere animale”, è un aspetto fondamentale per tutti i cavalieri che seguono i concorsi, per tutte le aziende private che gestiscono allevamenti di cavalli in tutta la penisola italiana e anche all’estero; a livello nazionale è possibile accedere, grazie al MASAF ( Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali) a contributi statali grazie ai quali vi è la possibilità di ampliare aziende, allevamenti e attività equestri in un’ ottica di sostegno e mantenimento di un futuro lavoro in tale ambito con la collaborazione e il controllo da parte delle Aziende Sanitarie locali. Sono giovane. L’equitazione è da sempre la mia passione e sono sicura che mi permetterà di raggiungere, attraverso l’impegno e lo studio, una specializzazione e una competenza medico/tecnica tale da rendermi, in futuro, una professionista attenta alla tutela e al benessere animale.

Gaia Ottolini

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Cavallo di stallo del ritratto
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