RISCATTO MORALE
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Nella Costituzione francese è entrato il diritto di abortire, come dice l’articolo 34 “La legge determina le condizioni su cui si esercita la libertà garantita alla donna di far ricorso ad un’interruzione volontaria della gravidanza”.Non si parla esplicitamente dell’aborto, ma si può capire che una madre può ricorrere a fermare la sua gravidanza, quindi si riesce a comprendere che per la Francia la scelta di interromperla sia una cosa normale e necessaria.Chi è favorevole all’idea della Francia ritiene che si dovrebbe avere la libertà di scelta e senza essere condizionati dall’opinione altrui.In certi casi, il fenomeno culturale potrebbe ostacolare la decisione sull’aborto a causa di problemi legati alla lingua, religione e ad opinioni contrastanti.Di chi dovrebbe essere questa scelta? Solo della madre o anche del padre? Questa decisione dovrebbe essere di entrambi i genitori, ma se le idee fossero diverse questa possibilità di scelta dovrebbe spettare alla madre perché è colei che porta in grembo il bimbo e che ha più responsabilità.I genitori devono appoggiare e sostenere i propri figli nelle loro scelte e la prole deve potersi fidare di chi l’ha cresciuta. Togliere il diritto dell’aborto significa anche togliere il diritto dell’espressione e della libera scelta. Chi è minorenne, per esempio, potrebbe non voler portare avanti una gravidanza perché ha ancora una vita davanti; inoltre, se non si è stabili economicamente, non si potrebbe garantire un futuro al bambino. Ci sono casi in cui la salute della donna è in pericolo e si ritrova a scegliere tra la propria vita e quella del figlio. Una donna deve considerare anche le difficoltà che dovrà sostenere. Chi è maggiorenne, stabile economicamente e in salute, con un compagno che dà sostegno, può fare questa scelta più serenamente perché si è più maturi e consapevoli delle proprie scelte.Il dibattito su questo argomento è complesso e suscita opinioni contrastanti. Alcune persone sostengono che le donne abbiano il diritto di decidere sulla propria salute riproduttiva, mentre altre ritengono che l’aborto vada contro le loro convinzioni personali o religiose quindi ci sono idee divergenti sulla questione. Infatti il giornale “Avvenire” dichiara che la libertà è fare ciò che si vuole senza fare danno agli altri e che, quindi, il male non è libertà e la libertà non è la morte; da ciò si può capire che questo quotidiano non ha lo stesso parere della Francia, anzi crede che la gravidanza debba essere portata avanti nel bene e nel male.“Credo che non sia questo il metodo o queste le parole con le quali possiamo tutelare e difendere le donne e i loro bambini. Davanti a vite segnate da dolori e fatiche, dobbiamo lavorare tutti insieme perché la vita sia sempre custodita e preservata, la vita di tutti, particolarmente quella dei più deboli.” Queste le parole di Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita che continua dicendo: “È in questo senso che la Pontificia Accademia per la Vita continua a sostenere l’impegno di tutti perché sia tutelata in ogni tempo, momento e situazione. In questo la vicinanza ai vescovi francesi mi sembra doverosa.” Questa idea è stata espressa nel sito "Vatican News" e si può capire che l’opinione di Vincenzo Paglia è molto simile a quella esposta nel periodico “Avvenire”.Invece l’associazione Amnesty International la pensa in modo diverso, infatti crede che l’aborto non sia un’interruzione di una vita ma che sia necessario averlo come diritto non solo per le donne o ragazze ma anche agli uomini trans, non binari e a tutte le persone che possono restare incinte.La decisione di tenere o meno il bambino dipende anche dai motivi di salute o economici. Chi si ritrova in condizioni di salute gravi deve scegliere tra la propria vita e/o quella del bambino. In merito al diritto di aborto, inserito nella Costituzione francese, e la proposta di legge che riguarda il far sentire il battito cardiaco del feto che muore alla madre, porta a riflettere sul rapporto sentimentale che c’è tra una donna che rimane incinta e il nascituro.Infatti tra i due vige un legame fisico, basato sulla “condivisione” dello stesso corpo per nove mesi, ed emozionale, dovuto ai sentimenti contrastanti provati da una mamma, a quello con la realtà dettato dallo stato sociale del genitore.Queste tre fondamenta compongono le varianti per la scelta di una donna se interrompere la gravidanza o meno.Quindi è ingiusto negare una vita e renderla costituzionale? Ci sono donne stuprate che rimangono incinte e che quindi vorrebbero abortire. Negli occhi del nato la madre continuerebbe infatti a vivere un trauma. Ma c’è anche chi ritiene che continuare a donare la vita quando qualcuno ha cercato di negartela sia un sinonimo di vittoria contro quella persona.Lo scopo di uno Stato, ma prima di tutto di una donna, è quello di trovare un punto comune tra il diritto alla vita e quello "della morte” di una persona, senza vederli separatamente. Nel nostro Paese, anche a livello locale, esiste il consultorio familiare, un presidio multi-professionale di prevenzione e assistenza sanitaria-psicologica - sociale all'individuo, alla coppia e alla famiglia nelle diverse fasi della vita. Si possono ottenere informazioni anche sull’interruzione volontaria di gravidanza e ricevere anche supporto psicologico per affrontare una scelta così importante e delicata
Stefany Mercado